ADHD negli ADULTI dopo i 18 anni d’età
L’ADHD o Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività è un disturbo che esordisce in età evolutiva, caratterizzato da difficoltà di attenzione e di concentrazione, difficoltà di controllo degli impulsi e iperattività motoria, ma che evolve, se non riconosciuto e curato adeguatamente in un ADHD adulti.
L’ADHD è quindi un vero e proprio disturbo di carattere neurobiologico, non è “una fase che il bambino prima o poi supererà”, né l’esito di una cattiva educazione e nemmeno dellla “cattiveria” del bambino.
È un disturbo che molto spesso ostacola il rendimento scolastico, l’instaurazione delle relazioni sociali causando problemi emotivi e disturbi dell’umore.
Studi recenti hanno mostrato che nel 60-85% dei casi il disturbo persiste nel corso della vita, e quindi è mantenuto in età adulta diventando dunque un ADHD adulto anche se spesso l’iperattività tende a diminuire dopo i 10 anni d’età lasciando talora una irrequietezza “emotiva” e una instabilità nelle relazioni interpersonali unito a difficoltà ad organizzarsi e a gestire più compiti in parallelo (Kessler et al., 2006; Barkley et al., 2008; Volkow et al., 2013).
La diagnosi nell’ADHD adulto
La diagnosi dell’ADHD nell’età adulta è un processo più complicato e differente rispetto a quella che avviene per l’età evolutiva, i sintomi sono più eterogenei e possono sovrapporsi con altri disturbi in comorbidità.
Inoltre, solo recentemente sono stati sviluppati strumenti diagnostici e linee guida per gli adulti (Wolraich et al., 2011., Kendall et a., 2008).
Spesso, negli adulti con ADHD la sintomatologia tipica dell’età evolutiva, caratterizzata da Disattenzione, Iperattività e Impulsività, non è adeguata poiché tali caratteristiche non sono stabili nel tempo.
Ad esempio, nell’età adulta tende a diminuire la componente dell’iperattività e persistono invece le difficoltà di attenzione, che si manifestano con una difficoltà di svolgimento di compiti come: mantenere gli appuntamenti, rispettare le scadenze o concentrarsi su un singolo compito.
Tali conseguenze influenzano negativamente diversi aspetti della vita dell’adulto. Infatti sono presenti spesso, oltre che difficoltà finanziarie e lavorative, differenti problemi interpersonali e relazionali.
Il disturbo da Deficit dell’attenzione con iperattività, ADHD, negli adulti: non solo ADHD
La presenza del Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, in molti casi, è associata ad altri tipi di disturbi, che esordiscono nel corso degli anni e complicano il quadro clinico già presente.
I più frequenti disturbi in comorbidità sono il Disturbo Oppositivo Provocatorio, i Disturbi dell’Apprendimento, problemi di condotta e antisociali, bassa auto-stima, depressione, personalità antisociale, uso/abuso di sostanze.
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