Come posso gestire tutto? Come emergere dal turbine dei doveri e degli impegni?

Avresti bisogno che una giornata fosse di almeno 48 ore?
Vorresti trovare del tempo da dedicare a te stesso, ma non riesci mai a farlo?
Lavori tanto, ma quello che produci non ti sembra sufficiente?
Gli imprevisti nelle routine familiari/di lavoro/di studio, ti mettono ansia?
Non riesci a conciliare gli impegni tra famiglia e lavoro, o tra lavoro e studio?

Il tempo è la nuova moneta corrente e ha valore più del denaro.

Lo puoi perdere ma non lo puoi recuperare.

Tutti noi vorremmo più tempo, meno ansia, più respiro.

Una nuova disciplina ci viene in aiuto, il “time management”, ovvero l’“Insieme di comportamenti elicitati al fine di utilizzare in modo proficuo il proprio tempo e la relativa messa in atto di specifiche attività volte al raggiungimento di specifici obiettivi(Claessens et al., 2007). Una serie di pratiche, di consigli, di atteggiamenti mentali “lean” ovvero funzionali a snellire i processi, proprio per avere più tempo.

DOVE STA LA TRAPPOLA NELL’ ERA IN CUI TUTTO E’ POSSIBILE?

E’ nella definizione di quegli “specifici obiettivi”!

Definire cosa dobbiamo “fare” ci dispone ad agire, ad organizzare, prima ancora che a selezionare. E allora ci deve stare tutto e se non ci sta è perché non siamo bravi ad organizzare il tutto! Covey e coll. (1994) hanno identificato 4 azioni utili ad una migliore gestione del tempo:

  1. Creare semplici note e check-list: ci aiuta a ricordare le azioni da fare senza che disturbino i nostri pensieri o l’esecuzione di altro, utili a dare la misura di quanto fatto e di quanto siamo stati bravi.
  2. Pianificare, definire degli obiettivi, programmare delle attività: ci aiuta a scomporre in sotto-obiettivo, affinché sia più raggiungibile e completabile il percorso, più attivi e consapevoli.
  3. Selezionare le priorità: ci aiuta a definire l’ordine e la tempistica per realizzare il tutto.
  4. Focalizzarci su ciò che è davvero importante nella vita e per cui vale la pena investire del tempo: selezionare ciò che ha veramente valore per noi e ciò che tranquillamente possiamo tralasciare proprio perché ciò che è importante venga raggiunto. Il punto 4 è il più importante, attiene al “sentire” e al “pensare”, ovvero ad ascoltare i nostri bisogni,  ma spesso viene trascurato a favore del “fare”.

Due quesiti possono esserci d’aiuto per iniziare a mettere ordine tra le nostre priorità:

  1. Tra 5 anni, rispetto alla persona che vorrò essere, quanto sarà stato importante raggiungere questo dato obiettivo? Poco? Nulla? E allora giù nella graduatoria di priorità!
  2. Se ora, oggi, entro tot giorni, non avrò raggiunto questo dato obiettivo, cosa potrebbe accadere alla persona che sono? Nulla? Mi potrebbe dispiacere un po’? Sempre più giù in graduatoria!

Avremo una graduatoria talmente lunga che necessariamente solo gli obiettivi importanti, urgenti e che vogliamo fare per noi stessi, saranno ai primi posti, mandando nel dimenticatoio gli altri.

Semplice? Non sempre!

VIVERE SEMPRE IN EMERGENZA!                                                        

Ci sono persone che tendono a procrastinare e dunque vivono poi tutto in emergenza, quando le scadenze diventano inderogabili.

La procrastinazione è definita l’”Evitamento di una specifica azione che, nonostante sia cognitivamente rilevante per l’individuo, possiede delle caratteristiche che non la rendono attraente” e si basa spesso su un confitto interno tra ciò che deve essere fatto e ciò si vuole fare (Bazerman et al., 1998).

Chi tende costantemente a procrastinare spesso è ansioso, e lo stress che subisce nel dover stare a dati tempi, anche se autodeterminati, lo induce alla fuga, alla distrazione, proprio per diminuire il livello di stress!

Ciò porta beneficio momentaneo, ovviamente, ma possibile danno poi, visto che agire in fretta per recuperare il tempo perduto, seppur dia una marcia in più grazie all’adrenalina, di fatto espone più facilmente ad errori.

Ciò riducendo inoltre l’autostima e la percezione di auto efficacia, creando un loop sempre più emotivo e inconcludente.

E allora?

IL “NON FARE NULLA” PER RITROVARE IL PROPRIO TEMPO

Tutti noi dovremmo aver più spazi per lasciare libera la mente di vagare, senza riempirli di nuove attività o hobby, piacevoli all’inizio, poi un ennesimo appuntamento in agenda, non più fonte di piacere e benessere. Bighellonare, giocherellare, distrarsi…può aiutare a ritrovarsi e dunque a sceglier meglio su cosa investire il nostro prezioso tempo!

 

Dott.ssa Carla Mogentale

Psicologo e Psicoterapeuta

Specialista del ciclo di vita

Creatore e Direttore Sanitario del Centro Phoenix 

Psicologia, Neuropsicologia, Riabilitazione, Psicoterapia

Clinica, Formazione e Consulenza

 

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