CORONAVIRUS: EFFETTI PSICOLOGICI SU ANZIANI
La letteratura scientifica ha evidenziato come le persone di età superiore ai 60 anni incorrano in un rischio di morte molto più elevato se contraggono il virus rispetto ai giovani e agli adulti. Il rischio di gravi complicazioni e mortalità da COVID-19 riflette la vulnerabilità e la presenza di malattie croniche negli anziani, che aumentano con la vecchiaia.
Gli individui dai 65 ai 105 anni differiscono enormemente. Ad esempio, i dati italiani stimano al 3-4% il tasso di mortalità da COVID-19 tra persone di età compresa tra 60 e 69 anni, ma questa percentuale è molto più alta in anziani di 80 anni, addirittura oltre al 20%.
Poiché il coronavirus è quindi più pericoloso per gli anziani, limitarne la diffusione è qualcosa a cui tutti dobbiamo partecipare attivamente.
Impatto psicologico del COVID sull’anziano
La pandemia ha avuto un impatto psicosociale significativo. Ansia per la salute provocata anche da disinformazione e incertezza, panico, disturbi di adattamento, depressione, stress cronico e insonnia sono le principali conseguenze. Il distanziamento sociale, sebbene sia una delle principali strategie per combattere il COVID-19, è anche una delle principali cause di solitudine e, in particolare in contesti istituzionalizzati come le case di riposo, è un fattore di rischio per depressione, disturbi d’ansia e suicidio. Tuttavia, uno degli elementi più importanti per proteggersi dalle infezioni resta il distanziamento sociale. Limitare le interazioni con le persone può rallentare infatti la diffusione del coronavirus ma la gestione di anziani disorientati e con demenza diventa ancora più difficile per i loro caregiver.
Qual è l’effetto del COVID sull’anziano con demenza?
È importante notare che negli anziani con demenza, il deterioramento cognitivo e i problemi come il vagabondaggio, l’irritabilità e i sintomi “psicotici” possono peggiorare il panico e rendere loro difficile seguire le misure di prevenzione del contagio. Inoltre, sono più vulnerabili e sono soggette a riacutizzazioni durante una tale crisi.
Va sottolineato che convivere con il coronavirus può essere davvero drammatico per queste persone in quanto potrebbero avere difficoltà a ricordarsi di indossare la mascherina o a comprendere i contenuti dei decreti e quindi nel rispettarli.
Come possono i caregiver aiutare gli anziani?
I caregiver di individui affetti da demenza meritano sempre un’attenzione particolare, soprattutto in questo periodo di pandemia che può essere estremamente difficile. È auspicabile un trattamento non farmacologico efficace, così come il coinvolgimento attivo dei caregiver in programmi psicologici di supporto per affrontare la demenza. Si può attingere a sessioni di supporto emotivo presso servizi psicologici online, per monitorare il benessere dei pazienti e ricevere informazioni e chiarimenti sui possibili cambiamenti cognitivi, comportamentali ed affettivi che si verificano durante la pandemia.
Come gestire da soli gli impatti sulla salute mentale dell’autoisolamento? Alcuni consigli se sei un caregiver
- Programmare una routine: la perdita di una routine può gravare sulla salute mentale dell’anziano. Se si è in condizione di “autoisolamento” è importante stabilire una nuova routine il più velocemente possibile. La prima cosa è avere un’agenda settimanale per mantenere una routine riguardo l’ora del sonno e della veglia, il cibo, le attività da svolgere, i contatti sociali tramite telefono o computer, leggere o ascoltare le notizie (non troppo tempo).
- Rimanere cognitivamente attivi: per chi soffre di demenza, l’esercizio cognitivo è particolarmente utile. Fare cruciverba o giochi da tavolo, unirsi a gruppi di supporto online per malati di demenza e impegnarsi in cucina, giardinaggio, lavori domestici, musica è molto importante.
- Esercizio: rimanere attivi è fondamentale. Il distanziamento sociale permette comunque di uscire, basta fare attenzione al contatto con gli altri. È consigliabile fare passeggiate regolari, ginnastica a casa usando i libri come pesi, se si è invece in autoisolamento.
- Terapia cognitivo comportamentale (CBT):si può richiedere una terapia cognitivo comportamentale per avere un supporto ai tuoi pensieri negativi ricorrenti e ristrutturare quelli rigidi e disfunzionali.
- Praticare la meditazione: assicurati di meditare regolarmente. Ci sono molte app disponibili sul web. Puoi fare una ricerca su YouTube: ci sono molte risorse gratuite e utili.
- Smettere di bere o gestire il consumo dell’ alcol : l’abuso di alcol negli anziani è un problema significativo e contribuisce in modo significativo a sviluppare, mantenere o peggiorare problemi cognitivi e psicologici. Smettere di bere è pertanto suggerito.
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