DISLESSIA ADULTI
La dislessia negli adulti è la prosecuzione in età adulta di un disturbo di origine neurobiologica che compare in età evolutiva e che deriva da una diversa modalità di funzionamento dei circuiti neurali coinvolti nei processi di lettura, in individui con intelligenza nella norma e in assenza di deficit sensoriali.
I dislessici adulti sono molto diversi da quelli dell’ età evolutiva.
L’espressività della dislessia cambia lungo l’intero arco di vita di un individuo.
Diversi studi sottolineano infatti che mentre la lentezza di decodifica tende a rimanere una delle caratteristiche principali del disturbo anche in età adulta, l’accuratezza migliora con la scolarizzazione, dunque si rimane lenti nella lettura ma non si compiono molti errori.
Particolarmente compromessa può risultare la comprensione del testo e la capacità di fare/organizzare/memorizzare più cose insieme a causa di problemi di memoria di lavoro.
“Nonostante nel corso dell’età evolutiva si verifichino processi di compensazione funzionale che migliorano notevolmente le prestazioni degli individui con DSA, il substrato biologico tuttavia non scompare e può condizionare in maniera significativa le attività accademiche, richiedendo un impegno personale supplementare e strategie adeguate per aggirare le difficoltà” (Linee guida per il diritto allo studio, Decreto Ministeriale 2011).
POSSIBILI CONSEGUENZE
La dislessia negli adulti può condizionare non solo il percorso di studio successivo alla scuola dell’obbligo ma anche le proprie scelte lavorative: individui con dislessia potrebbero evitare tutte quelle attività lavorative che richiedono di mettere in gioco le abilità sulle quali sono carenti e fare delle scelte occupazionali al di sotto delle loro effettive capacità.
La dislessia può avere conseguenze significative nelle scelte di un individuo sia a livello formativo (proseguimento o meno degli studi, scelta della Facoltà più idonea) sia a livello lavorativo.
Inoltre, accanto alle difficoltà dovute al disturbo che possono condizionare le scelte personali, possono manifestarsi disagi sul piano psicologico quali tratti ansiosi, tono dell’umore deflesso, scarsa percezione di sé, disistima e demotivazione e sul piano socio-relazionale.
Tali aspetti non rappresentano la causa del disturbo ma una sua diretta conseguenza.
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