La diagnosi di dislessia in età adulta: il contesto italiano

La dislessia è un disturbo del neurosviluppo che evolve lentamente, avendo dapprima un impatto circoscritto alle abilità scolastiche ma diventando lungo l’arco di vita un disturbo impattante in diversi domini di funzionamento del soggetto, come la personalità e la partecipazione sociale e lavorativa.

In Italia molti casi di dislessia non vengono diagnosticati durante il percorso scolastico dell’obbligo (approssimativamente 2 su 3 sfuggono alla diagnosi), giungendo all’età adulta senza aver ricevuto la diagnosi. Spesso molti genitori ricevono diagnosi dopo che i loro figli hanno ricevuto diagnosi di DSA.

Nonostante la dislessia possa essere stata compensata in maniera notevole in età evolutiva, il substrato disfunzionale neurobiologico permane e i suoi effetti si possono continuare a sentire per tutta la vita, in modi diversi a seconda della gravità (Soriano-Ferrer et al., 2017). Diversi studi longitudinali e di follow-up hanno infatti mostrato che anche gli adulti che in età evolutiva hanno compensato le loro difficoltà mostrano in età adulta un deficit nel processamento degli aspetti fonologici del linguaggio (Flowers, 1995; Paulesu et al., 1996), nella velocità di denominazione, nella memoria verbale e nel vocabolario (Swanson et al., 2009).

Vediamo i segni caratteristici della dislessia in età adulta, per imparare a riconoscerla:

  • Presenza di numerosi errori di ortografia
  • Lettura lenta e faticosa di singole parole e testi, con particolari problemi nel pronunciare le parole multisillabiche
  • Bisogno di rileggere più volte il testo per comprenderlo o per capirne i punti principali
  • Difficoltà a fare inferenze a partire da un testo o da documenti scritti
  • Evitamento delle attività sia di svago sia correlate al lavoro che richiedono la lettura o la scrittura (es. leggere delle istruzioni o leggere per piacere)
  • Uso di approcci alternativi per avere accesso alla stampa (es. software di conversione testo-linguaggio o linguaggio-testo)

Gli effetti della dislessia nell’adulto

A causa delle difficoltà di apprendimento e della conseguente difficoltà nel stare al passo con i programmi scolastici in età evolutiva, gli adulti con dislessia hanno un bagaglio di conoscenze e un vocabolario ridotto, che alimenta le serie difficoltà nella comprensione di testi scritti complessi e la loro abilità nel fare inferenze (Swanson, 2012). Una meta-analisi su 171 articoli ha mostrato come le difficoltà di lettura negli adulti hanno un impatto negativo anche a livello personale e motivazionale, manifestandosi in disturbi internalizzanti come ansia e depressione, oltre ad una bassa autostima (Klassen et al., 2013).

La diagnosi di dislessia nell’adulto

In età adulta la diagnosi si basa, come in età evolutiva, sulla rilevazione di alterazioni significative della rapidità e/o accuratezza nelle prove di lettura. Tuttavia, il processo di lettura in età adulta è molto diverso rispetto a quello che si manifesta in età evolutiva. Pertanto, è necessario utilizzare batterie specifiche per l’adulto, che valutino, ad esempio, anche la lettura “a mente”, che è la modalità maggiormente utilizzata in età adulta e quindi la più sensibile all’incremento di velocità, man mano che si progredisce con l’età. In Italia è disponibile la BDA 16-30: Batteria per la diagnosi della Dislessia, Disortografia, Disturbo di comprensione in adolescenza e in età adulta (Ciuffo et al., 2018) che a differenza di altre batterie contiene prove per la valutazione della velocità di lettura silente e per la valutazione della velocità dell’eloquio.

È importante sottolineare che oltre ad una valutazione oggettiva delle difficoltà di lettura, è fondamentale effettuare un’accurata anamnesi delle difficoltà di apprendimento, raccogliendo la storia clinica e scolastica del paziente (es. visione delle pagelle scolastiche), oltre alla valutazione qualitativa delle ricadute sulle attività lavorative del soggetto (Linee guida PARCC, 2011).

L’utilità della diagnosi

Per quanto riguarda l’utilità della diagnosi, la letteratura è molto scarsa ma sembra che avere una diagnosi ed effettuare un trattamento abbia ricadute positive a livello psicologico e di adattamento ma meno sul disturbo in sé, la cui evoluzione dipende dal grado di gravità del disturbo.

Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2013), Manuale diagnostico e statistico dei disturbi Mentali, Quinta edizione (DSM-5), trad. it. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014.
  • Ciuffo M, Angelini D, Barletta Rodolfi C, Gagliano A, Ghidoni E, Stella G. BDA 16-30. Batteria per la Diagnosi della Dislessia, Disortografia, Disturbo di comprensione in adolescenza e in età adulta. Giunti 2018
  • DSA Documento d’intesa, PARCC, 2011; www.lineeguidadsa.it
  • Klassen RM, Tze VM, Hannok W. Internalizing problems of adults with learning disabilities a meta-analysis. J Learn Disabil. 2013;46:317—27.
  • Soriano-Ferrer M, Piedra Martínez E. A review of the neurobiological basis of dyslexia in the adult population. Neurología. 2017;32:50—57
  • Swanson L, Hsieh CJ. Reading disabilities in adults: a selective meta-analysis of the literature. Rev Educ Res. 2009;79:1362—90.
  • Swanson L. Adults with reading disabilities: converting a metaanalysis to practice. J Learn Disabil. 2012;45:17—30.

 

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