EPILESSIA

L’epilessia è una sindrome neurologica il cui sintomo principale è la crisi epilettica. L’origine della crisi epilettica è data da un’alterazione cronica dell’attività elettroencefalografica. A seconda delle manifestazioni cliniche e dell’attività elettroencefalografica rilevata, l’epilessia viene classificata in diverse forme.

Per il trattamento dell’epilessia esistono diversi farmaci anticonvulsionanti che nel 60-80 % dei casi permettono al paziente epilettico di tenere sotto controllo le crisi. In alcune forme di epilessia, le più gravi, nemmeno il farmaco riesce a controllare gli attacchi epilettici, oppure si ha un beneficio solo parziale, che all’interno di un’analisi costi-benefici porta i pazienti a rinunciare al farmaco visti gli effetti collaterali degli anticonvulsionanti (tra gli altri nausea, dolori addominali, vertigini, stanchezza, modificazione del tono dell’umore, disturbi cognitivi).

Per le forme di epilessia intrattabili farmacologicamente fino a poco tempo fa l’unica alternativa sembrava essere la rimozione chirurgica delle aree del cervello, dette “focolaio”, da cui si originano le crisi epilettiche. Tuttavia, negli ultimi 30 anni la ricerca scientifica si è impegnata nel trovare un’alternativa per quei pazienti epilettici che non traggono beneficio dalle cure farmacologiche tradizionali (circa 1/3 del totale).

Dalla ricerca scientifica un nuovo trattamento per l’epilessia

Dagli studi di neuroscienze è emerso che l’attrattamento per l’epilessiatrattamento per l’epilessiatività cerebrale dei pazienti epilettici è caratterizzata da un ritmo sensomotorio (ovvero l’attività EEG compresa tra i 12 e i 15 Hz nell’area corticale sensomotoria) minore rispetto alla norma.

A partire da questa osservazione è stato sviluppato un protocollo di trattamento con lo scopo di aumentare l’attività sensomotoria dei pazienti epilettici attraverso l’utilizzo del neurofeedback, una tecnica di neuromodulazione che sfrutta i meccanismi del condizionamento operante per il trattamento di diversi disturbi neurologici.

In seguito ad un training del ritmosensomotorio (SMR) simile a quello che si utilizza con i soggetti con ADHD, si è osservata una diminuzione dell’attività anomala nell’EEG di pazienti epilettici.

Quali sono i benefici di un training con neurofeedback per i pazienti epilettici?

Grazie ad una recente meta-analisi che ha potuto mettere insieme i risultati di diversi studi clinici su pazienti epilettici, è stato finalmente possibile quantificare gli effetti del training di neurofeedback.

Il confronto pre- post trattamento con neurofeedback ha mostrato risultati molto promettenti: l’aumento del ritmo sensomotorio, il quale è collegato all’inibizione motoria, ha portato ad una significativa riduzione nella frequenza degli attacchi epilettici settimanali (circa il 50% in meno) nel 74% dei pazienti.

Inoltre, i pazienti epilettici che hanno seguito un training del ritmo sensomotorio riportano una diminuzione della gravità degli attacchi. Questo è possibile perché attraverso il training il paziente impara ad aumentare volontariamente il ritmo sensomotorio, e la sua evocazione durante gli attacchi inibisce il propagarsi della crisi epilettica. Il training SMR fornisce quindi ai pazienti uno strumento valido per gestire le crisi, in alternativa alla terapia farmacologica oppure come parte integrante, riducendo il livello di farmaco necessario e gli effetti a lungo termine sull’organismo.

Alcuni pazienti epilettici, in seguito al training SMR, hanno addirittura sperimentato delle fasi di completa remissione, spingendo i ricercatori a continuare gli studi in questa direzione. Chiaramente, l’efficacia del trattamento dipende dalla capacità del soggetto di imparare ad aumentare l’attività sensomotoria, quindi attualmente la ricerca sta cercando di capire quali fattori psicologici facilitano l’apprendimento attraverso il neurofeedback.

Ad oggi in Italia il trattamento dell’epilessia con Neurofeedback è ancora poco conosciuto, ma in alcuni paesi europei è entrato a far parte della pratica clinica, con grande beneficio soprattutto per coloro che non hanno mai tratto vantaggio dal trattamento farmacologico.

Presso il centro Phoenix è possibile intraprendere un percorso di trattamento dell’epilessia con il neurofeedback, previa accurata valutazione psicofisiologica.

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