Cos’è L’Incontinenza Urinaria?
L’Incontinenza urinaria è definita dall’International Continence Society come la “manifestazione di una perdita involontaria di urina”. L’incontinenza urinaria colpisce maggiormente le donne per motivi ben specifici: nelle donne l’uretra è più breve; il livello di estrogeni diminuisce con l’età; il rivestimento della vagina diventa meno elastico e i muscoli che controllano la fuoriuscita di urina si indeboliscono; dopo il parto i muscoli della parete vescicale si rilassano. Le cause mostrano che non è esclusivamente un problema legato all’età, infatti l’incontinenza urinaria può manifestarsi a qualsiasi età: in circa il 20% dei casi il disturbo esordisce verso i 30 anni d’età.
Quali sono le tipologie di Incontinenza Urinaria?
La più frequente forma di incontinenza è l’INCONTINENZA DA STRESS, ossia la perdita involontaria di urina in coincidenza con l’aumento della pressione addominale, dovuta ad uno sforzo, alla fatica, a starnuti o a colpi di tosse.
L’incontinenza urinaria è definita DA URGENZA quando invece, la perdita di urina è accompagnata, o immediatamente preceduta, da improvvisa, impellente necessità di urinare.
Si parla di INCONTINENZA URINARIA MISTA quando sono presenti entrambi i sintomi delle condizioni precedentemente descritte.
Perché è importante diagnosticare l’incontinenza urinaria?
L’incontinenza urinaria non è pericolosa, se non proprio nei casi più gravi, tuttavia l’impatto sulla qualità della vita è molto alto. La difficoltà nel controllare la fuoriuscita dell’urina provoca un forte disagio psicologico oltre che fisico. Le persone che ne soffrono sono vittime di sentimenti di imbarazzo e di vergogna, con conseguente limitazione o evitamento delle situazioni sociali, lavorative e sessuali. L’imbarazzo porta le pazienti al silenzio, gran parte di loro non ne pala con il proprio medico, e più della metà non si cura. Diagnosticando in tempo il problema è possibile ridurre o eliminare totalmente i sintomi e di conseguenza i disagi che una donna si trova ad affrontare.
Una corretta diagnosi è, inoltre, fondamentale per indirizzare il trattamento verso il sintomo principale. Per la diagnosi è necessario effettuare alcuni esami urodinamici, può essere utile inoltre effettuare un’ecografia o un esame radiologico in base al caso specifico. Solitamente per inquadrare il problema e identificarne la gravità viene utilizzato il diario minzionale, cioè un diario per la registrazione delle minzioni, delle perdite di urina e dei problemi associati, compilato dalla persona incontinente.
Ogni caso è differente, non tutti gli esami sono sempre richiesti, anzi talvolta la diagnosi viene effettuata subito dal medico, senza alcun bisogno di indagini approfondite. Sarà comunque lo specialista a indirizzarti e a guidarti.
Ecco alcune buone abitudini quotidiane:
- Evitare di andare al bagno troppo spesso, questo potrebbe portare ad riduzione della capacità di ritenzione vescicale. È preferibile cercare di andare in bagno solo quando la vescica è piena e non si può più rimandare. Durante la minzione non avere fretta, è importante che la vescica si svuoti completamente.
- Anche le abitudini alimentari possono aiutare a prevenire l’indebolimento dei muscoli del pavimento pelvico. È importante bere con regolarità(almeno 1,5 litri di liquidi al giorno), infatti ridurre la quantità di liquidi potrebbe avere delle implicazioni sulla vescica, rendendola più attiva
- É importante avere cura della propria igiene intima, soprattutto in caso di perdite di urina durante gravidanza e menopausa, prevenendo così il rischio di irritazioni e infiammazioni.
Cos’è il Biofeedback?
Il Biofeedback è trattamento riabilitativo riguardante il controllo motorio del pavimento pelvico tramite canali diversi registrando attività muscolari poco percepite dalla paziente. Dopo un’attenta valutazione della muscolatura del pavimento pelvico e della muscolatura addominale, verranno svolti assieme ad un operatore esperto degli esercizi di potenziamento e di rilassamento di tale muscolatura. Più precisamente il Biofeedback viene sfruttato come tecnica di rinforzo positivo di tali esercizi. Esso renderà la paziente maggiormente consapevole della contrazione della muscolatura pelvica e della tensione della muscolatura addominale.
Inoltre è importante abbinare alle sedute di Biofeedback degli esercizi che possono essere svolti a casa, in qualsiasi luogo, tra una seduta o l’altra. Lo svolgimento di questi esercizi potrà avvenire in qualsiasi luogo poiché la contrazione dei muscoli coinvolti non è visibile dall’esterno e non comporta alcuno sforzo fisico. Questi esercizi hanno l’obiettivo di recuperare l’elasticità della muscolatura pelvica.
Quali sono i vantaggi?
- Permette di attuare un intervento individualizzato
- La sua efficacia e i suoi benefici sono riscontrabili dopo poche sedute
- È meno invasivo rispetto ad un intervento chirurgico
- Lavora direttamente sulla consapevolezza e sull’autocontrollo del paziente