LA COMPRENSIONE DEL TESTO SCRITTO NEI BAMBINI
COSA SI INTENDE PER COMPRENSIONE DEL TESTO SCRITTO?
La comprensione del testo scritto è un’attività complessa che necessita il possesso e la coordinazione di capacità cognitive relative a differenti livelli di elaborazione: la parola, la frase e il testo.
Usando parole semplici, si può dire che queste capacità si dividono in periferiche, le quali si occupano dell’identificazione visiva dello stimolo (parola, frase), e in processi cognitivi centrali che si curano del come rappresentarselo nella nostra mente e al significato da attribuirgli. Quando ci spostiamo dal livello della frase ad un testo completo le cose però si complicano, in quanto dobbiamo saper riconoscere anche le relazioni esistenti tra le varie parti del testo e come si completano tra di loro.
Quando si può dire che siamo di fronte ad un disturbo di comprensione vero e proprio? Spesso la compresenza di altre problematiche fa si che il quadro sia confuso: le difficoltà in comprensione possono essere solo una conseguenza.
Un primo aspetto fondamentale da tenere in considerazione è se c’è presenza o meno di disfunzioni cognitive, che si traducono, più comunemente, in dislessia evolutiva oppure in disturbi specifici del linguaggio. In questo caso le problematiche di comprensione deriverebbero in gran parte da una lettura difficoltosa (nel caso della dislessia) o da una scarsa elaborazione sintattica e/o povertà lessicale (nel caso di disturbi specifici di linguaggio).
Un secondo importante aspetto riguarda il livello intellettivo generale del bambino. Molto spesso infatti se questo è basso influisce sulla capacità di sviluppare buone abilità di comprensione del testo scritto.
In sintesi quindi, secondo la letteratura, un bambino si può dire avere scarse abilità di comprensione quando ha uno sviluppo cognitivo nella media (no ritardi e no disturbi evolutivi specifici), una intelligenza nella norma, un adeguato livello di lettura (velocità ed accuratezza) e, al netto di questi aspetti, avere una prestazione statisticamente deficitaria nei compiti di comprensione di un testo scritto.
Detto ciò, cosa può rendere difficoltosa la comprensione di un testo scritto? Secondo la teoria dell’efficienza verbale (Perfetti, 1985) i fattori sarebbero sostanzialmente sei.
1. Limitazione memoria di lavoro
La memoria di lavoro consiste in un magazzino di memoria specifico per le informazioni che apprendiamo durante l’esecuzione di un compito e che ci servono solo per risolvere il compito stesso: una volta finito, non ci servono più e le dimentichiamo molto rapidamente. Ha una capacità limitata e durano per poco tempo: qualche secondo al massimo. Durante il processo di comprensione di un testo scritto è fondamentale mettere in relazione i vari elementi (parole, frasi) vicini e lontani, fare inferenze, ecc..: una limitata capacità di memorizzazione di essi può interferire con una buona comprensione del testo.
2. Limitazione dell’elaborazione lessicale
Questo fattore parte dal livello della parola. Quello che gli autori notano è che la velocità di accesso al proprio vocabolario interno e la forza dei legami associativi tra le parole che meno di frequente ci capita di usare influiscono nella capacità di comprendere adeguatamente un testo scritto.
3. Limitazioni nel ragionamento inferenziale
L’inferenza è, secondo la definizione data da Treccani, “Ragionamento condotto sulla base di indizi e probabilità”. Quando leggiamo un testo ciò avviene molto spesso. Non è affatto raro infatti che per comprendere bene il significato di quanto letto, per mettere in relazione gli elementi presenti, dobbiamo ragionare per induzione, poiché non viene esplicitamente detto nel testo. Se questa capacità ci viene a mancare, o è limitata, può crearci problemi nel capire il testo che abbiamo letto.
4. Limitazioni nel monitoraggio della comprensione
Si parla di metocognizione. Questa abilità è, secondo la definizione data da Carretti e colleghi (2002), “la conoscenza che il soggetto ha delle proprie capacità cognitive e il controllo che in grado di esercitarvi”. Nella comprensione di un testo scritto è, in parole povere, la coscienza che noi abbiamo di quanto stiamo leggendo e comprendendo in quel momento. Il monitoraggio che ne consegue quindi, soprattutto quando siamo di fronte ad un testo lungo, appare certamente importante.
5. Limitazioni nell’ampiezza del vocabolario
Su questo punto in letteratura vi è ancora dibattito. E’ indubbio che possedere un vocabolario limitato non faciliti certo la comprensione di un testo: banalmente, se non conosciamo molte delle parole che leggiamo, faremo più fatica nel comprendere il senso generale del testo. Avere un vocabolario ricco quindi, appare non come una abilità assolutamente necessaria, ma rappresenta più che altro una facilitazione per capire efficacemente un testo scritto.
6. Limiti nel livello di cultura generale.
Simile al discorso fatto per l’ampiezza del vocabolario (punto 5). Il livello di cultura generale del lettore riveste un ruolo importante più che altro se è decisamente basso, inficiando una buona comprensione di quanto letto (soprattutto per testi più complessi), mentre un alto livello culturale può fungere al massimo da facilitatore.
In conclusione, cosa differenzia un bambino con buone e uno con scarse capacità di comprensione del testo scritto?
In questo breve articolo la questione è stata volutamente semplificata per renderla comprensibile ad un pubblico più eterogeneo possibile. Nella realtà a livello scientifico il dibattito è ancora molto acceso nell’individuare quali siano esattamente i meccanismi che governano la comprensione. Le due posizioni teoriche principali, ad oggi, sono da una parte che si tratti di fattori cognitivi linguistici (ovvero che le difficoltà vengano date da una “debolezza” nei meccanismi di base dell’elaborazione del linguaggio), e dall’altra parte che siano fattori cognitivi extralinguistici (ovvero su abilità non direttamente collegate al linguaggio ma che lo influenzano – memoria di lavoro e ragionamento inferenziale ad esempio).
Quello che appare certo è che il disturbo di comprensione del testo scritto sia molto eterogeneo e che dipenda, probabilmente, da deficit in uno o più dei molti fattori cognitivi coinvolti nella comprensione. Essi formano una complessa rete nella quale sono strettamente legati e interdipendenti fra loro: individuare quali sono i responsabili della nostra difficoltà di comprensione è complicato ed è altamente consigliabile rivolgersi a psicologi clinici formati.