Le Strategie in Aiuto al Caregiver per Prevenire l’agitazione in un Anziano Aggressivo
Chi conosce o vive insieme ad un familiare affetto da demenza ha, con molta probabilità, vissuto in prima persona dei momenti di seria difficoltà in cui non sapeva gestire un anziano aggressivo.
Il paziente con demenza, infatti, spesso è agitato, urla, si muove in continuazione o magari è anche fisicamente o verbalmente aggressivo. Spesso chi si prende cura di lui non riesce a capire da cosa scaturiscano queste reazioni e pur facendo del proprio meglio per calmarlo, difficilmente si riesce a tranquillizzare il paziente o addirittura non si fa altro che peggiorare la situazione. Questo genera in colui che si prende cura del malato (caregiver) un senso di impotenza, di incapacità e una forte frustrazione e risulta essere una delle prime cause di stress e burnout nel caregiver.
Cosa si può fare allora per prevenire l’agitazione in un anziano aggressivo affetto da demenza?
Innanzitutto è necessario capire cos’è la demenza e come si manifesta.
La demenza è una malattia cronica progressiva che colpisce il cervello tipicamente delle persone anziane provocando la perdita di funzioni intellettive precedentemente acquisite dalla persona. Esistono diverse forme di demenza, come ad esempio la demenza vascolare, la demenza a Corpi di Lewy, la demenza da idrocefalo normoteso, la demenza di Parkinson, tuttavia quella più nota e anche più frequente è la demenza di Alzheimer, presente nel 60-70% dei casi. La demenza di Alzheimer causa una lenta e progressiva perdita delle funzioni cognitive come la memoria, il linguaggio, l’attenzione ecc., a cui spesso si aggiungono sintomi comportamentali (agitazione, aggressività, disturbi dell’umore, wandering, allucinazioni ecc.).
Tra i sintomi comportamentali, l’agitazione e l’aggressività che possono insorgere sicuramente aggravano la situazione e causano un peggioramento nell’andamento della malattia.
Riuscire a calmare una persona con demenza in queste situazioni è davvero difficile, per questo motivo il passo fondamentale è intervenire ancora prima che questi comportamenti si manifestino, identificando le potenziali cause di tali comportamenti e modificandole.
Quali sono, quindi, le cause che possono attivare questi disturbi comportamentali?
I motivi che portano alla manifestazione di agitazione e aggressività nell’anziano con demenza sono divisibili in 3 categorie:
- cause interne all’individuo con demenza: condizioni mediche che creano dolore fisico, poco sonno, dolore (mal di denti, mal di testa), disidratazione, paura, difficoltà cognitive (mancata comprensione del messaggio, deficit di memoria e sentimento di abbandono, difficoltà nell’eseguire più compiti contemporaneamente), problemi di udito o di vista che non consentono al malato di capire quello che gli è stato detto o gli è stato mostrato
- elementi del caregiver: comunicazione negativa (tono minaccioso, impazienza), alto livello di stress, fretta, relazione negativa con il malato, aspettative troppo alte
- elementi ambientali: disordine, rumori, mancanza di indizi visivi, disorientamento, attività complesse, ambiente troppo freddo o troppo caldo
Ecco alcuni consigli per gestire un anziano aggressivo:
Innanzitutto, è consigliabile intervenire in maniera preventiva sulle cause modificabili. Ecco qualche pratico suggerimento:
- assicurarsi che il malato sia in buone condizioni psicofisiche, in modo da prevenire alterazioni del comportamento come manifestazioni di un bisogno insoddisfatto (fame, sete, bisogni fisiologici) o di sofferenza fisica del paziente (mal di denti, mancanza di sonno, condizioni fisiche)
- assicurarsi che il malato capisca ciò che gli diciamo, innanzitutto verificando la presenza di problemi uditivo/visivi, poi cercando di parlare con calma e con tono rassicurante, abbassando il tono della voce, comunicando una cosa alla volta e utilizzando frasi brevi e semplici
- utilizzare la comunicazione non verbale: sorrisi, sguardi, gesti
- chiedere alla persona con demenza di svolgere un compito alla volta e dare sufficiente tempo alla persona per compiere l’azione senza mettergli fretta
- lasciare che la persona faccia da sola e intervenire in suo aiuto solo quando si manifestano i primi segnali di frustrazione
- fare attenzione al livello di stress manifestato dalla persona con demenza: quando essa appare agitata, è opportuno fermarsi e lasciare che si calmi, allontanandolo, quando possibile, dalla situazione che la ha agitata. Cercare di non manifestare al malato la propria frustrazione o rabbia, in quanto egli potrebbe non essere in grado di capire razionalmente la nostra reazione e innervosirsi ancora di più
- mantenere un ambiente tranquillo e confortevole, poco rumoroso, ordinato; utilizzare cartelli sulle porte per permettere al paziente di riconoscere le stanze e di orientarsi meglio in casa; se necessario impostare delle linee colorate sul pavimento che guidino il malato al bagno
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