Autostima in età evolutiva: Come si presenta?

Il bambino che racconta a sé stesso «non valgo niente, sono inutile e non piaccio a nessuno» si auto convince che questa sia l’unica verità, anche se questo non coincide con la realtà. L’autostima in età evolutiva rappresenta un fondamento delicato per la crescita del bambino.

Le affermazioni autodescrittive e le rappresentazioni che i bambini hanno di sé stessi costituiscono la storia di ciò che diventeranno e questo inciderà su ciò che sentono,  su come si comportano, su come apprendono e su come si relazionano con gli altri.

Perché è così importante l’autostima in età evolutiva? Cos’è esattamente?

L’autostima si costruisce fin dai primissimi anni di vita ed è correlata alla nostra valutazione del concetto di sé,  intesa come l’immagine interna che abbiamo di noi stessi in ogni momento.

Nei primi anni dell’infanzia il concetto di sé è malleabile e dipende molto dal modo in cui interpretiamo le reazioni o il feedback che riceviamo dagli altri in relazione a ciò che facciamo o diciamo.

L’autostima ha a che fare anche con l’autoefficacia, ovvero la convinzione di essere in grado di fare qualcosa e di poter influenzare gli eventi che incidono sulla nostra vita (Bandura, 1977).

Negli anni sono state attribuite diverse definizioni di autostima ma ci sono tre elementi fondamentali che ricorrono in tutte le definizioni proposte dai ricercatori (Bascelli, 2008):

  1. La presenza nell’individuo di un sistema che consente di auto-osservarsi e quindi di auto-conoscersi;
  2. L’aspetto valutativo che permette un giudizio generale di se stessi;
  3. L’aspetto affettivo che permette di valutare e considerare in modo positivo o negativo gli elementi descrittivi.

La famiglia, la scuola, la vita sociale e la società influiscono sulle relazioni ed esperienze personali: grazie ad esse i bambini sviluppano un’ interpretazione e un concetto di sé che portano a sviluppare l’autostima specifica di sé nei diversi ambiti, il cui livello varia in base alle situazioni e a momenti diversi della vita, che nel complesso porteranno a sviluppare l’autostima generale (Plummer, 2005).

E’ quindi importante distinguere tra l’autovalutazione che rappresenta le caratteristiche generali del soggetto e quelle che rispecchiano il senso individuale di adeguatezza in ambiti particolari quali la propria competenza cognitiva, la competenza sociale, la competenza fisica (Harter, 1999).

La misura in cui l’autovalutazione nei vari ambiti influenza la propria autostima generale, contribuisce al valore che i bambini attribuiscono a sé stessi e dipenderà dal livello di importanza che essi danno ad ogni ambito. Il rischio è che un’autovalutazione negativa in uno specifico ambito possa poi influenzare l’autostima generale.

Una bassa autostima conduce ad uno scarso entusiasmo e partecipazione alle attività quotidiane, a scuola e a casa; inoltre i bambini sfociano in atteggiamenti di demotivazione in cui predomina il disinteresse e il disimpegno. I bambini tendono a vedere solo i loro punti di debolezza, evitando anche le attività più semplici per paura del fallimento. Sono molto sensibili alle critiche che molto spesso provocano un disagio profondo. Si arrendono davanti alle prime difficoltà, si sentono delusi e amareggiati e credono che ogni cosa che faranno sarà un insuccesso.

Un bassa autostima porterà il bambino a sviluppare una visione di sé negativa e a conseguenze quali timidezza, bullismo e rischio di sviluppare in adolescenza disturbi del comportamento alimentare o depressione.

Diversi studi sostengono che i bambini con scarsa autostima hanno maggior rischio di diventare vittime di bullismo (Menesini, 2000).

Inoltre, i bambini tendono ad avere disistima nei propri confronti, si sentono inadeguati e hanno un’immagine corporea negativa. Questo ha conseguenze molto negative non solo sul corpo ma anche sulla loro adeguatezza all’interno della società.

E’ quindi molto importante aiutare i bambini a valorizzarsi, a condurre una vita gratificante e a modificare le proprie convinzioni corporee e mentali che sono alla base della percezione di sé, aiutandoli a crearsi una nuova immagine di sé, più positiva e adeguata.

 

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