COMPENSARE LA DISLESSIA ATTRAVERSO UN BUON METODO DI STUDIO

In uno dei nostri precedenti articoli abbiamo detto che il bambino con dislessia, a differenza dei compagni, ha maggiori difficoltà in ambito scolastico perché la letto-scrittura è il principale canale tramite cui avvengono gli apprendimenti. In particolare, il bambino con dislessia, faticando più dei compagni nella lettura, manifesta un generale evitamento della lettura di lunghi testi scritti. È quindi chiaro come i tradizionali metodi di studio che consistono nel leggere più volte il testo per poi ricavare riassunti o schemi da rileggere più volte prima della verifica o interrogazione, non siano assolutamente adatti ad un bambino con dislessia, perché finirebbero solo per affaticarlo.

Come si può aiutare il bambino con dislessia ad aggirare le sue difficoltà di lettura durante lo studio?

Al di là del trattamento specifico della dislessia, volto a migliorare la velocità e correttezza di lettura, è possibile aiutare il bambino ad aggirare le proprie difficoltà di lettura e di conseguenza di studio, fornendogli adeguate strategie di apprendimento. Questo è un aspetto fondamentale del processo di compensazione della dislessia, in quanto la letteratura scientifica ha dimostrato che a causa delle difficoltà di apprendimento e la conseguente difficoltà nello stare al passo con i programmi scolastici in età evolutiva, gli adolescenti e giovani adulti con dislessia hanno un bagaglio di conoscenze e un vocabolario ridotto, che alimenta le serie difficoltà nella comprensione di testi scritti complessi e la loro abilità nel fare inferenze, oltre all’impatto negativo che queste difficoltà hanno anche a livello personale e motivazionale. È pertanto importante, fin dagli ultimi anni di scuola primaria, fornire al bambino con dislessia le strategie adeguate che gli permettano un migliore funzionamento nelle attività della vita scolastica e quotidiana e quindi una miglior autostima e immagine di sé stesso.

A differenza degli strumenti dispensativi adottati nei Piani Didattici Personalizzati (PDP) dalle scuole, l’obiettivo di un intervento sul metodo di studio è quello di aiutare il bambino ad acquisire le stesse competenze dei compagni, imparando a gestire in maniera strategica le proprie difficoltà. In particolare, l’utilizzo di un buon metodo di studio permette all’alunno di:

  • Consultare ed elaborare testi scritti in totale autonomia, rendendolo indipendente dalla lettura mediante sintesi vocale o dalla lettura da parte del genitore
  • Elaborare il materiale letto senza il bisogno di rileggere più volte il testo, diminuendo i tempi di studio e rendendo più piacevole l’attività di studio
  • Affrontare i testi in maniera diversa a seconda del tipo di testo e metodo di valutazione finale (interrogazione orale, verifica scritta con domande chiuse V/F o verifica con domande aperte)

Attraverso la conoscenza e l’applicazione di tecniche di apprendimento efficaci, il bambino con dislessia può quindi arrivare ad avere un metodo di studio efficace tanto quello dei compagni.

Il programma abilitativo per promuovere lo studio efficace nei DSA

L’intervento specifico abilitativo per promuovere un metodo di studio efficace nei bambini con dislessia è un percorso strutturato, che prevede una serie di attività utili ad ottimizzare i tempi di studio e le risorse a disposizione. Ad esempio, durante il percorso si impara ad utilizzare in maniera adeguata il diario, programmare i tempi e i carichi di studio, prendere gli appunti in maniera strategica, studiare le diverse materie secondo dei principi guida e fare un piano per il ripasso. Nel complesso, il programma mira a promuovere un atteggiamento attivo nel processo di apprendimento scolastico e un approccio positivo alle attività di studio.

È molto importante che l’intervento venga svolto da un operatore specializzato che sappia fornire al bambino le competenze utili a studiare in autonomia senza il supporto costante del genitore: infatti, spesso in famiglia si creano situazioni conflittuali tra genitori e figli legate al rifiuto o alla procrastinazione dello studio, con genitori che devono impersonare il ruolo del “cattivo” pur di far terminare i compiti per casa. Con l’intervento di un operatore esterno alla famiglia è invece possibile eliminare lo stress legato alla scuola e allo studio, che spesso incide in maniera significativa sul clima familiare, e rendere più sereno per tutti il momento dei compiti per casa.

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