Come gestire la Demenza e la Depressione
La depressione e la demenza sono disturbi che affliggono spesso gli anziani: nel mondo circa 47 milioni di persone è affetta da demenza (cioè il 10% delle persone sopra i 65 anni) mentre tra gli anziani la prevalenza dei sintomi depressivi e disturbo depressivo maggiore (MDD) è rispettivamente del 15% e 1-3% (Pozzoli, De Carlo & Madonna, 2019).
Questi due disturbi sembrano essere interconnessi, diversi studi infatti mostrano come una storia di depressione nell’anziano possa aumentare il rischio di sviluppare la demenza (Heser et al., 2013; Ownby et al., 2006).
Se la persona manifesta sintomi depressivi e si comporta diversamente dal solito è importante effettuare ulteriori approfondimenti di tipo medico e neuropsicologico, poiché la depressione potrebbe scaturire da un’altra condizione medica.
Infatti, la depressione può essere la conseguenza sia di condizioni mediche come ipotiroidismo o carenza di vitamine, ma anche una reazione secondaria a una malattia medica cronica (Beliaskus & Drag, 2013).
La depressione è difficile da valutare negli anziani per molteplici ragioni, infatti i sintomi della depressione sono spesso influenzati dagli effetti dell’età e da condizioni mediche.
Gli anziani spesso sottovalutano i sintomi depressivi, considerandoli come una normale risposta a fattori stressanti o all’invecchiamento.
Questa è una convinzione errata perché la depressione non fa parte del processo di invecchiamento (Roberts et al., 1997).
Di seguito sono riportati alcuni consigli su come gestire la depressione:
- Stabilire delle routine mantenendo la normalità e fare attività fisica: una routine può aiutare a mantenere un certo ordine nella vita di una persona con demenza e può accrescerne il senso di sicurezza;
- Prestare attenzione all’umore e all’orario delle attività: se una persona è depressa spesso ha scarsa motivazione, perciò potrebbero essere più motivati e collaborativi nel fare certe attività in un determinato momento della giornata;
- Usare incentivi per ottenere collaborazione: ad esempio andare nel ristorante preferito dopo una visita dal dottore.
- Fornire un rinforzo positivo per comportamenti adeguati al fine di aumentare l’autostima della persona.
Se è presente depressione è consigliato riferire al medico i sintomi per un eventuale trattamento farmacologico che può migliorare significativamente la qualità di vita del malato. Ricordarsi che anche l’umore delle persone vicine al paziente influisce profondamente su quest’ultimo.
Infine, è molto importante che tutti gli anziani che lamentano problemi cognitivi siano valutati per la depressione. Il contributo del neuropsicologo alla diagnosi differenziale è quello di fornire un assessment oggettivo del funzionamento cognitivo.
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