DIFFICOLTA’ DI ORGANIZZAZIONE E LAVORATIVE IN ADULTI CON ADHD

 

Hai difficoltà ad organizzare il lavoro?

Ti capita di non riuscire ad iniziare per tempo un lavoro o un progetto?

Ti sembra di avere difficoltà a concentrarti per lungo tempo?

Queste difficoltà sono solo alcune delle caratteristiche tipiche del Disturbo da Deficit di Attenzione e/o Iperattività/Impulsività. Questo disturbo, comunemente conosciuto con l’abbreviazione ADHD, si presenta abitualmente in età evolutiva, ma può persistere nell’età adulta o essere addirittura riconosciuto tardi.

Come si presenta questo disturbo in età adulta?

Le principali caratteristiche di questo disturbo, secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), sono le seguenti:

  • Difficoltà a spostare l’attenzione da un compito ad un altro in modo funzionale;
  • Difficoltà a mantenere la concentrazione su un compito per un tempo prolungato;
  • Difficoltà nella memoria di lavoro;
  • Difficoltà nell’attenzione selettiva;
  • Difficoltà nella risoluzione di problemi;
  • Difficoltà nel gestire compiti sequenziali;
  • Frequenti episodi di agitazione motoria o irrequietezza;
  • Difficoltà a prendere decisioni;
  • Scarsa tolleranza della frustrazione.

 

 

E nella vita quotidiana?

Queste caratteristiche si traducono, nella vita quotidiana, con difficoltà sia di tipo pratiche, sia di tipo relazionale.

  • Frequenti cambi di lavoro;
  • Problemi finanziari e gioco d’azzardo, legati alla difficoltà a gestire materiali e ad organizzarsi;
  • Incidenti automobilistici, legati alla frequente e involontaria disattenzione;
  • Tendenza a mangiare e dormire poco, legati alla mancanza di un’autoregolazione personale;
  • Difficoltà a stabilire relazioni sociali stabili, legati alla difficoltà di regolare le proprie emozioni;
  • Ricerca di sensazioni forti e presenza di comportamenti impulsivi.

Come capire se si è in presenza di un Disturbo da Deficit di Attenzione e/o Iperattività/Impulsività?

In età adulta spesso questo disturbo è sotto-diagnosticato e sotto-trattato (Kooij et al., 2019). Questo avviene perché spesso ci troviamo in difficoltà nel ricordare il proprio comportamento nell’infanzia o abbiamo vissuto in un ambiente molto supportivo e strutturato che ha permesso una manifestazione attenuata dei sintomi.

Per poter avere conferma o meno della presenza dell’ADHD in età adulto è importante effettuare un percorso diagnostico mirato ad indagare le seguenti aree:

  • Valutazione delle funzioni esecutive tipicamente coinvolte: attenzione, impulsività, memoria di lavoro, pianificazione.
  • Valutazione degli aspetti emotivi, come la presenza di ansia, depressione o altri disturbi comportamentali.
  • Valutazione della storia personale dell’individuo e delle difficoltà che percepisce nel quotidiano.

Come intervenire in età adulta in presenza di questo disturbo?

L’approccio più efficace per trattare l’ADHD  nell’adulto è quello multimodale e multidisciplinare. In particolare, un trattamento dovrebbe prevedere:

  • Interventi di psicoeducazione, rivolti al partner, ai famigliari ed, eventualmente, alle relazioni significative: prendere consapevolezza dell’origine delle difficoltà dell’individuo migliora sia la qualità delle relazioni, sia il benessere psicologico delle persone (Hirvikoski et al., 2017).
  • Interventi di farmacoterapia, ove strettamente necessari, come supporto al trattamento neuropsicologico e alla psicoterapia (Sam Cortese et al., 2018).
  • Interventi di riabilitazione neuropsicologica, per potenziare le funzioni esecutive tipicamente carenti
  • Interventi di psicoterapia individuale, per potenziare gli aspetti legati alle difficoltà relazionali e di regolazione delle proprie emozioni.

 

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