Disabilità intellettiva lieve prima della scuola: Quali sono le difficoltà?
Nei casi come quello della disabilità intellettiva lieve, che non ha delle caratteristiche facilmente identificabili prima che il bambino cominci la scuola, può capitare che una diagnosi arrivi improvvisamente, senza che il genitore abbia previsto un simile evento. Altre volte, invece, i genitori notano alcuni dettagli che generano preoccupazione, che fanno pensare che “qualcosa non vada”.
E’ possibile prevedere la disabilità intellettiva breve?
La disabilità intellettiva lieve è purtroppo difficile da identificare in età prescolare, quando il bambino è piccolo, perché a differenza di disabilità più profonde, i segnali sono pochi e spesso non distinguibili rispetto ad altre condizioni di rilievo e non.
Un ritardo nello sviluppo non vuol dire disabilità intellettiva, soprattutto perché può capitare che sia solo “momentaneo”, e che il bambino riprenda il suo normale percorso evolutivo ma con qualche difficoltà in più rispetto i coetanei, così come, nel caso della disabilità intellettiva e di altre condizioni come il ritardo del linguaggio o motorio, che questo ritardo evolva in qualcosa a cui bisogna prestare molta più attenzione.
Nel caso della disabilità intellettiva lieve, anche se prima della scuola non sono presenti delle anomalie evidenti, insorgono poi difficoltà nell’apprendere dall’esperienza e in generale nell’apprendimento scolastico che vanno da problemi a imparare a leggere e a farlo in modo veloce e accurato, fino a diverse criticità anche per la scrittura e il calcolo.
Questi bambini hanno limitazioni delle funzioni intellettive, della capacità di giudizio, del ragionamento. Proprio questo tipo di difficoltà fanno sì che abbiano bisogno di una qualche forma di supporto in diverse aree dell’apprendimento e della vita quotidiana per poter soddisfare le aspettative implicite per la loro età.
Dall’esperienza clinica appare evidente come queste difficoltà non si limitino ad una sola area: non sono quindi specifiche, ma generalizzate.
Questo non vuol dire che la persona con disabilità intellettiva lieve abbia marcati problemi in tutte le diverse aree del funzionamento cognitivo, possono esserci alcune componenti della sua struttura cognitiva sviluppate in modo più simile a quanto ci si aspetterebbe per un bambino della sua età, ma persino in questi casi tali abilità possono non essere funzionali e ben integrate nel sistema cognitivo del bambino. Spesso capita che se pure riescono ad imparare qualcosa di nuovo poi non sappiano “esportarlo” ad un contesto solo parzialmente innovativo, e in cui dovrebbero quindi sapere come comportarsi perché hanno visto come fare in situazioni simili. Hanno difficoltà, quindi, a staccarsi da determinati aspetti del contesto in cui si trovano, soprattutto se coinvolgono la percezione – come nel caso di dettagli visivi che sono più evidenti -, proprio quegli aspetti che permetterebbe loro di riconoscere come simili due situazioni e comportarsi di conseguenza nel medesimo modo, facendo solo gli aggiustamenti del caso.
Eppure, nonostante le difficoltà nella valutazione di quel genere di problematiche che insorgono poi nel caso della disabilità intellettiva lieve, esistono degli indicatori a cui prestare attenzione e che possono – se non anticipare una diagnosi – permettere al genitore di rivolgersi ai giusti specialisti in grado di programmare interventi che siano adeguati e possano permettere un percorso evolutivo molto più favorevole.
La chiave è la tempestività.
I bambini, infatti, già prima della scuola iniziano a sviluppare capacità che li renderanno poi in grado di imparare nel contesto scolastico e più ingenerale di apprendere gli insegnamenti necessari per tutto il corso della vita. Simili abilità che sono necessarie per l’apprendimento sono ad esempio il linguaggio, la memoria, la capacità di stare attenti e non lasciarsi distrarre da tutto ciò che accade intorno, ma restare invece concentrati. Avere difficoltà in questo tipo di abilità può rendere molto complicato l’inserimento nel contesto scolastico, non solo per le innegabili precauzioni che vanno prese per mettere bambini con disabilità nelle condizioni di poter imparare, ma anche per le ripercussioni a cascata su aspetti legati alle emozioni, alla motivazione, al comportamento e l’immagine di sé.
Il bambino di 4-5 anni è ancora in quella fase del suo sviluppo in cui è particolarmente sensibile alle variazioni che lo riguardano, assorbe come una spugna ciò che lo circonda ed è quindi assolutamente permeabile al cambiamento. In questa fase un ritardo dello sviluppo non è il finale già deciso di una storia immodificabile, ma di una che invece ha ancora tutto da vedere. Il bambino sta iniziando a porre le basi di quelle che saranno le sue abilità future mattone dopo mattone, ed è possibile rilevare alcune caratteristiche che possono già dare un’idea sull’evoluzione di tali abilità per potersi preparare a fornirgli un aiuto nel caso in cui sia necessario, anche se non è possibile prevedere con assoluta certezza come andranno poi le cose.
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