DSA: RICONOSCERE I SINTOMI DA BAMBINI, PROBLEMI A SCUOLA E SOCIALI
Cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)?
I disturbi specifici dell’apprendimento sono disturbi che interessano specifiche abilità (lettura, scrittura e calcolo), lasciando intatto il funzionamento cognitivo generale, in assenza di deficit sensoriali.
Come riconoscere i sintomi di un disturbo specifico dell’apprendimento nei bambini?
È importante identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e riconoscere
i segnali di rischio già nella scuola dell’infanzia.
1) Osservazione delle prestazioni atipiche
Per individuare un bambino con un potenziale disturbo specifico dell’apprendimento, non necessariamente si deve ricorrere a strumenti appositi, ma può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal
disturbo: lettura, scrittura, calcolo. Il bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole non adeguate al contesto o le sostituisce, omette suoni o parti di parole, sostituisce suoni, lettere ( p/b…) e ha un’espressione linguistica inadeguata, va supportato con attività personalizzate. Il bambino che mostra, a cinque anni, queste difficoltà, può essere goffo, avere poca abilità nella manualità fine, a riconoscere la destra e la sinistra o avere difficoltà in compiti di memoria a breve termine, ad imparare filastrocche, a giocare con le parole.
Per quanto riguarda l’osservazione del bambino in classe da parte delle insegnanti, ad esempio, per ciò che riguarda la scrittura, è possibile osservare la presenza di errori ricorrenti, che possono apparire comuni ed essere frequenti in una fase di apprendimento o in una classe precedente, ma che si presentano a lungo ed in modo non occasionale. Per quanto concerne la lettura, possono essere indicativi il permanere di una lettura sillabica ben oltre la metà della prima classe primaria; la tendenza a leggere la stessa parola in modi diversi nel medesimo brano; il perdere frequentemente il segno o la riga. Quando un docente osserva tali caratteristiche nelle prestazioni scolastiche di un alunno, predispone specifiche attività di recupero e potenziamento. Se, anche a seguito di tali interventi l’atipia permane, sarà necessario comunicare alla famiglia quanto riscontrato, consigliandola di ricorrere ad uno specialista per accertare la presenza o meno di un disturbo specifico di apprendimento.
2) Osservazione dei processi di apprendimento
Un’accurata attenzione ai processi di apprendimento dei bambini permette di individuare precocemente eventuali situazioni di difficoltà. E’ pertanto fondamentale l’osservazione sistematica portata avanti da specialisti o dai docenti stessi che devono tenere monitorate le abilità relative alle capacità percettive, motorie, linguistiche, attentive e mnemoniche.
Un alunno con DSA può essere diagnosticato solo dopo l’ingresso nella scuola primaria, quando le difficoltà eventuali interferiscano in modo significativo con gli obiettivi scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità formalizzate di lettura, di scrittura e di calcolo. Tuttavia, durante la scuola dell’infanzia è possibile individuare la presenza di situazioni problematiche che possono estrinsecarsi come difficoltà di organizzazione e integrazione spazio-temporale, difficoltà di memorizzazione, lacune percettive, difficoltà di linguaggio verbale, difficoltà nell’esecuzione autonoma delle attività della giornata.
Quali sono le ricadute a livello scolastico sugli individui affetti da questa tipologia di disturbi?
Il momento in cui si manifestano con più evidenza le difficoltà tipiche dei bambini affetti da un disturbo specifico dell’apprendimento coincide con il periodo scolastico, nel quale sono anche sfortunatamente maggiori le richieste sul piano della letto-scrittura e del calcolo. Una volta entrato a scuola, il bambino può incorrere in diverse difficoltà, quali difficoltà grafo-motorie, di orientamento e integrazione spazio-temporale, di coordinazione oculo-manuale, nella discriminazione e memorizzazione visiva sequenziale, difficoltà di orientamento nel tempo scuola, ecc. Inoltre, questi bambini, rispetto ai loro coetanei devono impiegare al massimo le loro capacità attentive nel momento in cui devono affrontare attività che richiedano abilità di lettura, scrittura o calcolo.
Lo sforzo e la fatica impiegati possono avere conseguenze sugli apprendimenti scolastici e sulla motivazione: è più facile che questi individui commettano errori rispetto ai loro compagni e i ripetuti insuccessi possono generare frustrazione e tendenza a evitare le attività proposte dagli insegnanti per sottrarsi alla frustrazione e all’insuccesso atteso.
Quali sono le ricadute a livello emotivo-relazionale nei bambini con DSA?
Oltre alle difficoltà di natura scolastica si affiancano in questi bambini problemi di natura emotiva, comportamentale e relazionale che non solo influenzano il loro benessere ma anche quello dei genitori. I sentimenti che si sviluppano in questi bambini sono molti ma tutti accumunati dal desiderio di riuscire, dimostrare di potercela fare per poi scontrarsi con la realtà, che è diversa da quella che vorrebbero.
Gli studi hanno riscontrato che i bambini con DSA hanno un concetto di sé stessi più negativo rispetto ai bambini senza il disturbo, tendono a sentire più ansia e hanno poca stima di sé stessi. L’autostima ha un impatto pervasivo sulle emozioni, sulla cognizione, sul comportamento e sulla motivazione della persona, quindi sul benessere psicologico generale.
Un’altra conseguenza importante di questo disturbo riguarda la sfera relazionale: i fattori di stress scolastici sono correlati con vissuti di disadattamento nelle relazioni con i compagni, gli insegnanti e i genitori.
Si rende quindi necessario, per poter aiutare un bambino affetto da DSA, di agire sia sul piano degli apprendimenti scolastici, quindi sui problemi di scrittura, lettura e calcolo, e sia sul piano emotivo-relazionale.
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