“Mio figlio è brillante, ha molte capacità ed è sveglio, ma non tollera di essere corretto! Quando sbaglia, si arrabbia molto e nulla lo può più fermare! Come posso fare?”
“Quanto vorrei che per una volta capisse cosa significa comportarsi male a scuola; prende buoni voti, ma la condotta è pessima! Sono preoccupata per quando sarà più grande!”
Questi sono solo alcuni dei pensieri che infestano molte volte la testa dei genitori alla prese con le difficoltà nella crescita dei propri figli.
Dubbi che rimangono, nonostante le numerose strategie provate in passato, nulla è cambiato!
I soliti comportamenti insolenti, di testardaggine; “faccio come mi pare!” e l’unica soluzione sembra essere la rassegnazione!
Spesso capita di pensare che molti comportamenti di avversione siano dovuti al normale corso di sviluppo psico-emotivo, invece potrebbero essere degli indicatori di una scarsa capacità nel gestire pensieri ed emozioni sia in nostro figlio, ma anche in noi genitori!
Qui sotto vi riportiamo alcune indicazioni utili per comprendere meglio le difficoltà legate ai comportamenti problema di vostro figlio e come intervenire in modo adeguato:
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Che rabbia quando si comporta così!
Vi siete mai realmente chiesti che cosa porta vostro figlio a comportarsi in quel modo? Magari vuole ottenere attenzione, oppure semplicemente è confuso e non ha ben chiaro cosa deve fare, quali sono le cause e le conseguenze del suo comportamento attuale. Urlare contro di lui non risolve nulla!
Cercate sempre di analizzare la situazione, in particolare prendete nota di quando vostro figlio tende ad attuare quel particolare comportamento.
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Dietro ad un comportamento c’è sempre un emozione… e dietro un emozione, un pensiero!
Chiedete a vostro figlio che cosa sta pensando nel momento in cui si arrabbia. Per esempio quando prende un brutto voto a scuola, si arrabbia molto, esce dalla classe e non parla con i genitori per tutto il giorno. Dietro questo comportamento, l’emozione è la rabbia e il pensiero potrebbe essere “Io non valgo nulla!”.
Questo pensiero ben preciso non sempre viene detto a voce e rimane soffocato nella mente del bambino. Tutto questo comporta al comportamento problema!
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Cerchiamo di essere affettuosi , ma con un educazione basata sulla costanza!
E’ importante parlare con i propri figli dei comportamenti consoni e fornire loro sempre delle motivazioni, spiegare in particolare le cause e le conseguenze di alcuni comportamenti.
Nel criticare un comportamento che non è adeguato, è utile concentrarsi nell’azione in sé senza giudicare il bambino come persona. Dicendo per esempio, “Ti sei comportato male!”, e non “Sei cattivo!”.
E’ necessario, inoltre, mantenere una costanza nelle regole, altrimenti si risulta incoerenti ai suoi occhi.
Questi riportati sopra sono i passaggi fondamentali da utilizzare per gestire alcune situazioni comportamentali critiche, ma è opportuno accertarsi con un’adeguata valutazione sulle specifiche caratteristiche individuali del bambino per poi agire con una eventuale percorso specifico sulla regolazione emotiva.
Molti studi, infatti, confermano che un’adeguata stimolazione neuropsicologica specifica sull’emotività e le abilità sociali comportino ad un miglioramento della comprensione ed identificazione delle emozioni ed a un comportamento regolato.
Se sei interessato a questo argomento, visita la nostra pagina dedicata ai problemi di relazione e comunicazione o contattaci per avere informazioni sui relativi percorsi di potenziamento proposti dal Centro Phoenix.
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