I BAMBINI E IL TEMPO, OVVERO INSEGNARE AI BAMBINI COME GESTIRLO
La gestione del tempo è un problema che affligge gli adulti e non c’è bisogno di fare esempi, basta che ognuno di noi rifletta sulla fantomatica “mancanza di tempo” per fare qualsiasi cosa, che poi diventa effettivamente un alibi per mantenerci in una “zona di comfort” che ci impedisce di crescere e sviluppare i nostri talenti. Diverso è il discorso per il bambino, che ha bisogno di tempo “fermo”, non essendo ancora in grado di gestire dimensioni temporali complesse e stimoli che tendono ad avvicendarsi in modo rapido. Come può questa esigenza conciliarsi con il “tempo adulto”, frenetico e sempre più orientato alla velocizzazione di ogni cosa? Il bambino per acquisire sicurezza ha bisogno di un rapporto, con l’adulto che lo accudisce, scandito da avvenimenti precisi, da qui la necessità di creare delle routine ben definite, con tempi più lunghi rispetto a quelli degli adulti! L’errore più comune è quello di riempire la vita dei figli con impegni lontani da quello che è il loro habitat naturale, cioè la casa, con doposcuola, piscina, corsi di arti marziali, tennis, pianoforte e chi più ne ha più ne metta, mettendoli in condizione di correre dietro a una forma di “iperorganizzazione” della giornata, del tutto fuori della loro capacità di gestire il tempo, pressati dalle richieste dei genitori di essere i primi, i migliori in tutto quello in cui si cimentano!
Trovo veramente utile citare quanto scritto da Mariani e Schiralli nel loro libro “Nostro Figlio”: “… Sarebbe opportuno impegnare del tempo insegnare ai vostri figli a “perdere il tempo” per ricercarlo di nuovo, affinchè, stando da soli e senza pressioni immediate, abbiano la possibilità di percepire il susseguirsi delle tappe della giornata (il risveglio, i pasti, il gioco, il riposo, ecc.), l’alternanza del giorno e della notte, i momenti vuoti da riempire: soltanto in questo modo impareranno a declinare il tempo anche secondo una dimensione emotiva di gioia, di noia, di indecisione, di ricerca, anziché sempre e soltanto cognitiva e operativa (i compiti da fare , le gare in piscina, i passi di danza, le mosse di karate ecc.) basata sulla prestazione.”
Si dice che i bambini di oggi non riescono a sopportare o a gestire la noia, ma se organizziamo loro tutto, gli faremo perdere la possibilità di usare la fantasia per imparare nuovi giochi o inventarseli, come si faceva qualche generazione fa, e soprattutto gli spegniamo quell’importante veicolo della crescita umana, cioè il Desiderio! Questi piccoli geni della tecnologia alla fine non sanno riconoscere e gestire le emozioni che dovrebbero accompagnarsi a tanta efficienza mentale!
Quindi il consiglio è: abbattiamo lo stress da troppi impegni! Le ultime ricerche mettono in evidenza come questo sia correlato, specie nei bambini, a comportamenti impulsivi e aggressivi nei confronti di qualsiasi situazione vissuta come minacciosa, anche se in realtà è solo percepita come tale, mentre è solo una normale frustrazione che va gestita in modo molto più semplice e tranquillo!
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