I FATTORI MOTIVAZIONALI
Imparare a imparare, imparare a pensare, sono degli scopi fondamentali per ogni essere umano e per ogni insegnante per i propri studenti.
Sfortunatamente ci sono ampie prove che la maggior parte degli studenti utilizzano strategie efficienti per lo studio e la creazione di un apprendimento duraturo, “deep learning”, anche a livello universitario.
Da diversi studi è emerso come fino all’80% degli studenti intervistati dica di aver ricevuto pochissime istruzioni su come imparare in modo efficace durante il loro percorso scolastico (Hartwig & Dunlosky, 2012; Kornell & Bjork, 2007) e ciò influenza la motivazione, l’autostima, la dispersione scolastica,…, Nonché le scelte future lavorative e non sono solo.
Cosa possiamo fare?
Quando si parla di motivazione in classe l’enfasi si pone sulla qualità dell’istruzione:
Come posso insegnare con più efficacia
come possiamo coinvolgere più profondamente di studenti
come si possono raggiungere studenti demotivati o disturbanti
Prospettiva dello studente legata alla sua esperienza in classe:
come sarò accettato e sarà benvenuto e come mi sentirò in questa classe
qual è la mia esperienza
STRATEGIE PER MODIFICARE LA MOTIVAZIONE DEGLI STUDENTI
Premesse:
Le credenze di uno studente circa la propria abilità intelligenza possono largamente influenzare la sua fiducia e il suo impegno in un apprendimento che richiede sforzo.
Gli studenti che pensano che la loro intelligenza sia fissa e non possa cambiare (fixed mindset) fanno fatica a rimanere motivati quando vengono impegnati in compiti in classe. Pensano anzi che la loro difficoltà sia indicativa di una generale inettitudine e così sono non motivati nel persistere nei propri sforzi.
Gli studenti la cui intelligenza e capacità può essere sviluppata attraverso uno sforzo strategico (growth mindset) sono più predisposti a vedere le difficoltà come un’opportunità per crescere piuttosto che come un segnale di incapacità (Carol Dweck)
La motivazione dello studente è legata anche alla sensazione di appartenenza sociale (piramide di Maslow). Gli studenti portatori di credenze sulla loro identità sminuenti e di stereotipi circa le aspettative nei loro confronti(es. ragazze sono meno brave nei settori STEM) si possono sentire esclusi rispetto al gruppo di studenti della loro classe che verranno accettati dagli insegnanti in quanto sicuramente risulteranno eccellenti. Questo determina stress a lungo termine e riduce la motivazione degli studenti nel tempo confermando di fatto pregiudizio
Che fare?
Yeager et al: consigli per migliorare l’appartenenza sociale e diminuire lo stress:
Le preoccupazioni e ansie sull’appartenenza sono tipiche di tutti gli studenti e svaniscono nel tempo
FARLI riflettere sui loro valori, di come essi guidano il loro senso di scopo e di appartenenza e derivino da valori culturali religiosi, relazioni personali, attività o aspirazione personali.
Lavorare sulla percezione di correttezza e rigore nelle aspettative negli standard di classe in modo che si non si creino dei pregiudizi e degli spostamenti da fattori di stress e aspettative di fallimento ad attribuire colpe ad insegnante duro ingiusto.
È estremamente importante lavorare sull’idea che un feedback critico e costruttivo sia un segno di fiducia di un insegnante nel potenziale di uno studente di raggiungere standard elevati in modo che possano riformulare le loro preoccupazioni in una logica incrementale.
Interventi Psicologici Possibili? Quali presupposti? :
- hanno effetti durevoli e costano poco solo se effettuati con profondo coinvolgimento e convinzione da parte dell’insegnante
- attuare un approccio centrato sulla visione che lo studente ha di sé e del feedback che riceve
- interventi che l’insegnante deve attuare devono essere indiretti e strategici: non basta dire un alunno che è bravo perché si crei una percezione di auto efficacia ottimale.
- Interventi sulla mentalità della crescita sfruttano l’effetto ”dire implica crederci “ facendo in modo che gli studenti scrivano dei tra gli studenti più giovani sulla mentalità della crescita .
- E’ richiesto un approccio sottile e sfumato che induce lo studente a interiorizzare profondamente queste idee e a cambiare il modo in cui si avvicinano sia i loro processi accademici che alla classe stessa. Nel “peer to peer” questo effetto potrebbe non accadere anzi, uno studente potrebbe sentirsi inferiore proprio in quanto aiutato
Gli errori più comuni sono:
- RIPROVA E SARAI PIÙ FORTUNATO: più sforzi spesso non sono sufficienti per lo sviluppo delle competenze ma serve una migliore strategia o un aiuto altrimenti sperimentano tanti fallimenti e si convincono che studiare non serve.
- Fornire interventi psicologici generici e poco sinceri o personali: “siamo tutti una famiglia”; meglio lavorare sulle preoccupazioni e sull’appartenenza che ognuno sente
- Sopravvalutare lo sforzo degli studenti mediocri soprattutto di quelli con scarsi risultati o che si pensano emarginati pensando così di incoraggiarli e spronarli: “come sei intelligente” . Ciò può minare lo sforzo ed ora aspettative elevate in quanto possono pensare di essere valutati diversamente dagli altri in quanto inferiori o che contano soltanto le prestazioni finali e non lo sforzo e la strategia.
È necessario uno sforzo collaborativo per integrare sia gli interventi psicologici che quelli accademici per migliorare sia la motivazione degli studenti che i risultati di apprendimento
Tutti gli educatori, genitori e insegnanti, possono fare molto per creare un mindset di crescita e creare leve motivazionali positive centrate sullo studente affinché diventi autonomo, autoregolato, autodeterminato, autorealizzato. E’ un compito affascinante ed è possibile!
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