IL METODO DI STUDIO PERSONALIZZATO
Un insegnamento efficace del metodo di studio deve tener conto delle differenze individuali. Molti fattori influiscono nel definire questa eterogeneità dei soggetti, per esempio: l’età, l’attitudine, il sesso, le credenze sulla propria intelligenza, le motivazioni, la situazione culturale.
In generale le differenze individuali possono essere quantitative, perché esistono soggetti più o meno abili intellettualmente, oppure qualitative, quando i soggetti presentano lo stesso livello di abilità, ma si differenziano per diverse caratteristiche personali, che portano un soggetto ad avere il proprio stile di apprendimento.
Lo stile di apprendimento è “l’approccio all’apprendimento preferito di una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni” (Mariani, 2000); nella scelta dello stile di apprendimento il soggetto è influenzato innanzitutto dalle sue caratteristiche personali e in secondo luogo dall’efficacia che tale stile ha dimostrato di avere nel tempo.
L’adozione di un certo stile di apprendimento dipende quindi sia dalla predisposizione del soggetto sia dalle circostanze ambientali, per questo motivo lo stile non è rigido, ma caratterizzato da plasticità ed è quindi adattabile alle richieste specifiche che al soggetto sono rivolte.
Il processo e gli stili di apprendimento
In generale il processo di apprendimento è sensibile sia ai canali sensoriali, cioè i canali attraverso cui arriva l’informazione, sia agli stili di apprendimento, cioè il modo in cui l’informazione viene elaborata. Tra i canali sensoriali si distinguono quelli visivi verbali (imparare leggendo), visivi non verbali (imparare attraverso immagini, mappe, disegni..), uditivi (imparare ascoltando) e cinestetico (imparare attraverso attività concrete, esperienza diretta); un normolettore decodifica l’informazione indipendentemente dal canale utilizzato, ma un soggetto con disturbi di apprendimento ha difficoltà a decodificare le informazioni attraverso il canale visivo verbale. È quindi una parte importante nella personalizzazione del metodo di studio l’utilizzo di strategie diverse a seconda dei canali sensoriali che il soggetto predilige.
Per quanto riguarda gli stili di apprendimento, essi indicano le differenze personali in relazione al ragionamento, alla memoria e alla percezione; si possono distinguere diversi stili di apprendimento:
- In base al nostro modo di percepire, lo stile può essere più analitico e quindi privilegiare una percezione del dettaglio, oppure più globale e privilegiare una visione d’insieme
- In base alla memoria, lo stile può essere più visuale, cioè preferire le rappresentazioni grafiche, come disegni e mappe, oppure più verbale cioè preferire il codice linguistico e sonoro
- In base al modo di ragionare lo stile può essere più sistematico, cioè procedere a piccoli passi analizzando tutti i possibili dettagli o più intuitivo, cioè procedere per ipotesi globali che poi si cerca di confermare o confutare; oppure può essere più impulsivo, con tempi decisionali brevi oppure riflessivo, con tempi decisionali lunghi
Gli stili cognitivi indicano le differenze personali in relazione:
- al modo in cui percepiamo i fenomeni (chi percepisce i dettagli, chi l’insieme, chi i rapporti spaziali, chi la successione) ;
- al modo in cui ragioniamo (chi procede in modo sistematico, chi per associazioni di idee, chi visualizza, chi verbalizza) ;
- a come memorizziamo e di conseguenza a come organizziamo lo studio per apprendere efficacemente (chi ripete ad alta voce, chi individua gli elementi significativi di un argomento, chi elabora schemi, chi elenca tutti gli elementi ).
Per un metodo di studio efficace è quindi di fondamentale importanza considerare tutte le caratteristiche del soggetto, valutare la preferenza per uno o più canali sensoriali, cercare di comprendere lo stile di apprendimento per indirizzare il soggetto verso strategie di apprendimento più appropriate.
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