È una stupenda giornata di sole, ma il nostro passo non rallenta, il nostro sguardo noncurante sembra fissare un paesaggio diverso, cupo e indistinto. Il nostro cuore accelera, come se ci fosse un pericolo imminente e la nostra mente vaga guidandoci, senza via d’uscita, in un labirinto vischioso di pensieri dove tutto appare emergenza o minaccia.
Cosa può oscurare la mente, i sensi, i bisogni più elementari di relazione e di bellezza?
LO STRESS.
L’EUSTRESS o stress sano, è funzionale per la nostra sopravvivenza; una reazione sana di allerta di fronte a un evento inatteso, mobilita tutte le nostre risorse mentali e fisiche predisponendoci alla soluzione ottimale del problema, che sia la fuga o il predisporre un piano di azione.
Normalmente da una sequenza iniziale di reazioni di scarico emotivo quali sconcerto, fuga, paura, ansia, (strategie di coping emotive) si apre poi lo spazio a reazioni più strategiche, utili alla soluzione (strategie di coping operatorie).
Ma qualora divenga uno stile di pensiero e di vita, una modalità costante e cronica di reazione a più eventi e situazioni della nostra vita?
Allora è DISTRESS.
Lo stress insano ci porta a vivere sommersi e inquinati da pensieri e reazioni biochimiche tarati sull’allerta costante, cronica, come in una corsa senza fine in un tunnel buio.
Il nostro cervello “macina sempre lo stesso grano” e il nostro cuore vi si adegua, sotto continuo sforzo, con tachicardia, vampate, mal di testa e muscolatura sempre più contratta in modo permanente.
Una PAUSA, ecco di cosa avremmo bisogno.
Ma lo stress cronico non permette alla nostra mente di costruire la possibilità di riposarsi, di staccare, in un rigido circuito di pensieri, emozioni, azioni, ripetitivo, non creativo, retto da reazioni ormonali potenti, ove anche le nostre difese immunitarie si indeboliscono togliendoci l’energia utile al cambiamento, minando la nostra salute fisica oltre che mentale.
Come USCIRE DAL TUNNEL?
La soluzione è dentro di noi e per ognuno diversa, ancorata alle cause stesse del malessere e al significato che diamo agli eventi che ci accadono.
Albert Ellis, inventore della Terapia Razionale Emotiva (1955) affermava “In buona parte, sono i nostri pensieri della realtà e non la realtà stessa a farci vivere male!”
Il percorso da intraprendere, personale o terapeutico, metaforico o reale, ci porta ad alzare lo sguardo e a fissare un orizzonte privo di confini, dove la grandiosità e la bellezza, nella natura o nella relazione, ci addolcisca e ci rincuori.
Dove il comando della nostra mente a noi stessi non sia solo impostata alla mancanza, al “Dovrei fare” o al “Dovrei essere”… Un aiuto?
Una lenta camminata in una natura rassicurante, amica, magari quella della nostra infanzia, fino a quando i nostri muscoli lentamente si rilassano e rispondono docilmente al ritmo del respiro, che ampio, lento e profondo ci nutre nuovamente di luce.
E ci sentiamo nuovamente VIVI e LIBERI, pieni di un salutare ottimismo e più consapevoli dell’esperienza vissuta e di ciò che tramite essa abbiamo scoperto di noi stessi.
Dott.ssa Carla Mogentale
Psicologo e Psicoterapeuta
Specialista del ciclo di vita
Creatore e Direttore Sanitario del Centro Phoenix
Psicologia, Neuropsicologia, Riabilitazione, Psicoterapia
Clinica, Formazione e Consulenza
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