PLUSDOTAZIONE:

MIO FIGLIO E’ PLUSDOTATO. CHE FARE ?

Avere in casa un figlio piccolo o adolescente con una marcia in più, un plusdotato, cioè un bambino o ragazzo che mostra performance molto più elevate dei suoi compagni sul fronte intellettivo, a scuola, dal punto di vista della creatività e delle attività artistiche o nella leadership, può non essere per niente facile. Al contrario, come genitori, si possono avere moltissimi dubbi e difficoltà su come comportarsi e su che fare per poterlo aiutare.

Ecco una piccola guida su che cosa fare e quali atteggiamenti sarebbe meglio adottare per trattare con un figlio plusdotato.

  • Prima di tutto, cercate di creare un clima di fiducia e sicurezza: cercate cioè di non essere ansiosi e di rimandare a vostro figlio un’immagine di normalità. È importante che vostro figlio sia consapevole della propria condizione, per poter spiegare a sé stesso le difficoltà che incontra ed esserne rassicurato. Cercate anche di costruire un’immagine “giusta” di vostro figlio: non valutate mai le sue capacità al di sotto della realtà, perché il bambino tende a conformarsi alle aspettative dei genitori. Non essere nemmeno troppo richiestivi, i plusdotati hanno infatti spesso degli alti livelli di perfezionismo che non vanno incoraggiati.
  • Prestate ascolto alle sue sofferenze e paure: i plusdotati tendono ad avere paura della loro “anormalità” e si sentono diverso dagli altri. Da un punto di vista emotivo hanno spesso difficoltà nella gestione delle emozioni; alcuni plusdotati mostrano un’ipereccitabilità emotiva cioè sentono ed esprimono le emozioni in modo amplificato e questo li rende estremamente sensibili e con minor autocontrollo. Può quindi avvenire che il bambino abbia molta paura dell’insegnante e in questo caso è bene far parlare il bambino di quello che lo angoscia, senza però giudicare l’insegnante e fornire spiegazioni obiettive (ad es. la severità unita a giustizia è garanzia di sicurezza…). Oppure può esprimere paura verso un compagno: questo è un passaggio delicato perché a causa della sua diversità c’è il rischio che diventi vittima di qualche compagno. In questo caso è utile spiegare al bambino che non è colpa sua, rassicurarlo riguardo il vostro aiuto e studiare insieme delle strategie di difesa (es. rivolgersi agli insegnanti, saper essere capaci di dire “basta” o chiedere il perché di determinati comportamenti).
  • Costruite una relazione positiva sul lavoro scolastico: in primo luogo, è importante collaborare con la scuola. Inoltre è utile essere disponibili quando torna da scuola: ascoltare le sue preoccupazioni e sdrammatizzare, oppure rispettare il suo silenzio ma dimostrare interesse nei suoi confronti (il bambino sarà più incline a parlare se a nostra volta lo informeremo delle nostre attività/preoccupazioni..). Di fronte ai risultati scolastici congratulatevi per i risultati positivi e cercate insieme i motivi dei risultati negativi.
  • Aiutatelo nei suoi punti deboli: essere plusdotati significa essere anche bambini precoci e questa precocità porta con sé alcune conseguenze sulla personalità del bambino
  • Può essere troppo “sognatore” e avere difficoltà a farsi carico di sé stesso: cercate di aiutarlo a voler crescere, valorizzando i suoi successi e incoraggiandolo nelle difficoltà. Cercate anche di renderlo autonomo, indipendente, spingendolo poco a poco alla vita sociale con i coetanei.
  • È molto molto disordinato: questo è un comportamento legato al suo particolare funzionamento psichico. Per questo motivo è inutile assillarlo o rimproverarlo. Può essere utile invece avere una attenzione molto esigente rispetto a due situazioni nelle quali il suo disordine ha delle conseguenze negative: la preparazione della cartella (che va preparata la sera prima e con le cose in ordine dentro) e il diario (tenuto in ordine, con tutti i compiti scritti, senza confondere i giorni).
  • E’ lento o sempre in ritardo: Se capita solo in alcune circostanze (per esempio andare a scuola) è utile indagare e approfondire se c’è qualche paura. Se invece questo avviene molto spesso in circostanze diverse, significa che è così di natura, che è il suo ritmo: non bisogna rimproverarlo, ma aiutarlo a gestire i tempi attraverso strumenti come l’orario scolastico, l’agenda settimanale, il diario (sempre a disposizione) e naturalmente l’orologio. Insegnarli poi ad assumersi le conseguenze dei suoi ritardi e dare l’esempio come genitori rispettando i tempi.
  • Aiutatelo a conoscere bene se stesso: La conoscenza di sé permette di individuare i propri punti deboli e di compensarli con le qualità. Aiutatelo ad accettare i suoi difetti e ad analizzarli per capire se può migliorare. Cercate di fargli capire i suoi meccanismi di funzionamento intellettuale e fisico, per esempio: rendo meglio al mattino, non posso fare più di una cosa alla volta, devo andare a letto presto per sentirmi in forma… Cercate poi insieme a lui di Individuare le discipline a scuola in cui va bene e quelle che invece gli richiedono più impegno. Fate in modo che coltivi e approfondisca le sue passioni ma cercate anche di orientarlo verso settori meno apprezzati, che gli servono per stimolare la creatività (ad esempio le arti). Tra le attività sportive, solitamente il bambino plusdotato preferisce sport individuali: non è il caso di forzarlo a svolgere attività di gruppo.

 

L’iperdotazione cognitiva nei bambini e ragazzi è una situazione che in molti casi necessita di interventi mirati a riequilibrare le diverse aree di sviluppo e a promuovere le capacità di autoregolazione.

Il Centro Phoenix fornisce trattamenti volti a potenziare le abilità sociali ed emotive di questi bambini e ragazzi, attraverso dei percorsi specifici e personalizzati volti anche alla valorizzazione del talento.

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