QUALI PREGIUDIZI RISPETTO ALLA PLUSDOTAZIONE?

QUALI SOFFERENZE?

 

Uno dei pregiudizi più diffuso è rappresentato dall’idea che, se si possiede un alto potenziale cognitivo, si abbia di conseguenza anche una garanzia di successo nella vita (Achter, Lubinski, & Benbow, 1996). In realtà il bambino plusdotato può sviluppare il suo potenziale, se e solo se, viene precocemente identificato e il suo percorso accademico viene supportato.

Uno dei eventi più negativi che può accadere, è legato al mancato riconoscimento dell’alto potenziale degli studenti. Esso è calcolato tenendo in considerazione la discrepanza tra il rendimento scolastico dell’alunno e gli indici di capacità, come il Quoziente Intellettivo (Davis & Rimm, 1989).

In molti casi, se l’alunno non viene supportato adeguatamente, la conseguenza è il drop-out scolastico (abbandono scolastico più o meno precoce) e/o problematiche connesse al disagio socio-relazionale.

 

Ma quali sono le caratteristiche principali del bambino con Alto Potenziale?

  • Ampio vocabolario e frasi complesse
  • Attenzione sostenuta
  • Eccezionale capacità di memoria
  • Curiosità e domande
  • Interessi differenti
  • Creatività e immaginazione
  • Ideazione di giochi
  • Autodidatti nella lettura, scrittura e calcolo
  • Precocità e più rapidità negli apprendimenti
  • Senso dell’umorismo
  • Sensibilità
  • Perfezionismo
  • Uso della logica nelle deduzioni
  • Elevati livelli di astrazione
  • Rapida individuazione degli aspetti essenziali del problema
  • Tendenza a trovare più soluzioni ad ogni problema

 

Nell’idea comune c’è il pregiudizio che il bambino ad alto potenziale grazie alla sua dotazione intellettiva, può sviluppare le sue capacità da solo e crescere in modo armonioso. Questa convinzione però è molto pericolosa perchè rischia di rendere invisibili bambini dotati che presentano un rendimento inferiore alle loro possibilità e che, in alcuni casi, mettono in atto condotte disfunzionali. Questi bambini possono vivere un profondo disagio provocato dall’underachievement, ovvero la discrepanza tra il rendimento scolastico di un alunno e i suoi indici di capacità (come il Quoziente Intellettivo), dal perfezionismo e/o dal loro sviluppo asincrono.

E’ inoltre importante precisare che esistono bambini plusdotati che presentano una “doppia eccezionalità”, dove la plusdotazione è in alcuni casi abbinata ad un disturbo nell’area degli apprendimenti, ad un disturbo dell’attenzione e/o a problematiche di tipo psicologiche.

 

In alcuni casi si offre l’opportunità agli alunni con alto potenziale di accelerare il percorso scolastico: questa opzione offre un curriculum più avanzato all’alunno e quindi più consono alle sue abilità e apprendimento. Inoltre garantisce una relazione con autentici “pari” che condividono gli stessi interessi dato che la precocità dei bambini con Alto Potenziale li rende più simili a quelli che hanno dai due ai quattro anni in più rispetto a quelli della stessa età. Naturalmente l’eventualità dell’accelerazione, che è possibile di massimo un anno, va valutata caso per caso tenendo conto di diverse variabili che la possono appoggiare o sconsigliare, ma certamente essa non deve essere esclusa a priori (Maureen Neihart).

 

Riassumendo, al fine di evitare sofferenze al bambino con Alto Potenziale, é necessario quindi:

  • Individuare precocemente le potenzialità e le eventuali difficoltà emotivo-relazionali dei bambini/ragazzi plusdotati risulta fondamentale per poter sostenere traiettorie evolutive adattive;
  • Prevenire l’insorgere in loro di problemi di comportamento e di adattamento che possono derivare dalla carenza di stimoli legata a una plusdotazione non riconosciuta, dalla pressione al conformismo, dall’insicurezza che talvolta gli adulti dimostrano nel trattare con giovani eccezionalmente dotati o da sentimenti di minaccia e di invidia che vengono suscitati.

 

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