QUANDO I FIGLI DISUBBIDISCONO
Nello svolgere il ruolo di genitore esistono miriadi di fattori che possono influire nel rapporto con i propri figli, in genere fattori collegati a situazioni specifiche e, comunque, alla vita quotidiana.
Facciamo degli esempi:
- “ogni volta che andate al supermercato vostro figlio vi chiede qualcosa e ogni volta non avete scelta, se non glielo comprate iniziano le urla e le scenate DAVANTI ALLA GENTE!”.
- “ogni volta che vostro figlio deve andare a dormire è una tragedia, non vi ascolta mai e ci impiegate un’ora a convincerlo ad andare a letto e, soprattutto, a dormire!”
- “quando siete a tavola, vostro figlio si alza in continuazione, o quando è pronto il pranzo dovete sgolarvi per farlo venire a tavola”
- “tutte le volte che bisogna fare i compiti, ci impiegate più tempo a convincerlo a fare i compiti che a farli!”
L’elenco potrebbe continuare all’infinito e ogni genitore che leggerà questo articolo potrebbe personalizzare e aggiungere situazioni nuove alla lista.
Questi, ed altri, esempi rientrano nella vita di tutti i giorni e rappresentano situazioni che si reiterano e che, con il tempo, possono diventare pesanti e impedire la costruzione di un rapporto con i figli, così come un genitore desidererebbe.
A tutto ciò va aggiunto che i genitori sono umani e che anche loro provano emozioni come la rabbia, la frustrazione o possono essere stanchi, stressati, e quindi fare più fatica nell’accogliere e nel gestire i momenti di difficoltà.
Come agire?
Il rischio maggiore è quello di sentire di non farcela più e di iniziare ad avere pensieri (non sempre aderenti alla realtà), in cui un genitore inizia a colpevolizzarsi o a giudicarsi negativamente. In realtà, ognuno, qualunque ruolo rivesta nella sua vita, ha un bagaglio di risorse e strategie che può usare per affrontare i problemi, se, però, si attraversa un momento di blocco o di malessere o di negatività/depressione, ci si potrebbe convincere di non avere le giuste risorse o le capacità per risolvere i problemi. Quasi tutti i genitori, prima o poi, si trovano a farsi delle domande sul loro valore, in quanto tali, e quasi tutti, spesso, si mettono in discussione.
Preoccuparsi di ciò che è giusto per i propri figli, di ciò che può essere fatto per loro ma anche di come potere educarli con meno stress, è normale e molto comune, per questo il confronto è sempre utile e, a volte, aiuta a districare difficoltà che poco prima sembravano insormontabili. Le dinamiche e i rapporti all’interno delle famiglie sono qualcosa di complicato e, allo stesso tempo, unico e affascinante, a volte però si fortificano in senso negativo e disfunzionale, quando questo succede è necessario intervenire per modificarle, con l’unico obiettivo di raggiungere il benessere e la serenità.
Non bisogna mai dimenticare che i bambini sono bambini e che gli adulti (non solo i genitori) sono lo strumento attraverso il quale guardano il mondo. Non sempre un bambino riesce ad esprimere i propri bisogni e i propri malesseri e lo fa nell’unico modo che è riuscito a sviluppare (e non sempre dipende dal genitore, spesso dipende dal temperamento del bambino stesso), quello però che un genitore può e ha il dovere di fare e aiutarlo a trovare delle nuove strade per esprimersi e se necessario e funzionale chiedere un aiuto esterno e professionale.
Non bisogna mai dimenticare che ogni genitore può migliorarsi e che potrà farlo, semplicemente, riscoprendo le proprie qualità e capacità che, a volte, sembrano dimenticate.
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