Ruolo dei Fattori non cognitivi sull’apprendimento

Insegnare agli studenti a diventare discenti richiede molto più che migliorare la loro testa e i loro voti. Richiede di trasformare le classi in luoghi vivi coinvolgono gli studenti sviluppando la loro curiosità e il desiderio di apprendere preparandoli a ciò che la vita riserverà loro ovvero una costante e continuativa necessità di apprendimento (long life learning).  Sono dunque importanti fattori non cognitivi che sviluppino comportamenti, atteggiamenti, credenze e abilità socio emotive per determinare il successo degli studenti a scuola ma anche nella vita.

I fattori non cognitivi sono modellati dagli ambienti in cui gli studenti si trovano ogni giorno: ciò che sentono, vedono, osservano, dagli insegnanti, ai genitori, alla società. Questo significa che esiste un importante ecosistema che può supportare un successo formativo ed è la capacità di apprendere in modo profondo e consapevole nuovi concetti, nuove visioni del mondo.

L’ambiente scolastico o di apprendimento deve supportare lo sviluppo di una mentalità tale per cui il lavoro che vi si svolge è significativo, importante anche per i propri genitori, importante per se stessi per sviluppare la propria capacità di apprendere di crescere e di avere successo costruendo così una identità centrata su una percezione di sé positiva e una credenza di miglioramento continuativa ( mindset di crescita o intelligenza incrementale). Il più dotato studente il mondo se non ha una adeguata autostima difficilmente riuscirà ad avere successo nelle proprie prestazioni di fronte a delle difficoltà inattese perché sarà il primo a non avere fiducia in se stesso.

Quali sono i principali fattori non cognitivi associati al rendimento scolastico?

Essi rientrano in cinque categorie:

  1. Comportamenti accademici: andare a lezione, fare i compiti, organizzare materiali, partecipare, studiare

I comportamenti accademici sono quei comportamenti comunemente associati all’essere un “bravo studente”.

Questi includono frequentare regolarmente le lezioni, arrivare pronti al lavoro, prestare attenzione, partecipare nelle attività didattiche e nelle discussioni in classe e nel dedicare il tempo extra-scolastico allo studio e completando i compiti. I comportamenti accademici sono i segni visibili e esteriori di uno studente impegnato a imparare.

  1. Perseveranza: grinta, tenacia, gratificazione ritardata, autodisciplina, autocontrollo

In generale, la perseveranza si riferisce alla tendenza di uno studente a completare gli incarichi scolastici in un modo tempestivo e completo, al meglio delle proprie capacità, nonostante distrazioni, ostacoli o livello di sfida. Perseverare a livello accademico richiede che gli studenti rimangano concentrati su un obiettivo nonostante ostacoli (grinta o persistenza) e difendendosi da distrazioni o tentazioni, portando avanti lo studio con le capacità di autoregolazione (gratificazione ritardata, autodisciplina, autocontrollo).

  1. Mindsets: senso di appartenenza, fiducia nella propria capacità di crescere e avere successo con lo sforzo, fiducia nel valore del lavoro accademico

Gli atteggiamenti o le convinzioni che uno ha di se stesso rispetto a come opera condizione le sue scelte e il suo operato nonché il suo livello di fiducia nel cambiamento.

La mentalità positiva (growing mindset) motiva gli studenti a persistere a scuola, il che si manifesta attraverso migliori comportamenti accademici che portano a un miglioramento delle prestazioni e dunque della motivazione, della perseveranza e rinforza comportamenti di uso strategico dell’errore.

  1. Strategie di apprendimento: capacità di studio, strategie metacognitive, apprendimento autoregolato, definizione degli obiettivi

Le strategie di apprendimento sono processi e tattiche che aiutano nel lavoro cognitivo del pensiero, nel ricordare o apprendere. Strategie di apprendimento efficaci consentono agli studenti di massimizzare l’apprendimento. Includono strategie per ricordare fatti, monitorare la comprensione personale (come leggere o fare problemi di matematica) e l’autocorrezione o il chiedere un aiuto  quando si rilevano confusione o errori per imparare a superarli. Le strategie di apprendimento possono includere anche come obiettivi l’impostazione e la gestione del tempo che aiutano gli studenti a gestire il processo di apprendimento e a sviluppare una conoscenza del proprio funzionamento (metacognizione) e una autoregolazione migliori.

  1. Abilità sociali : abilità interpersonali, empatia, cooperazione

Le abilità sociali sono comportamenti accettabili che migliorano le interazioni sociali, come quelle tra colleghi o tra studenti e insegnanti. Mentre lo sviluppo delle abilità sociali può essere un importante obiettivo educativo in sé, in particolare nella scuola primaria, sono anche logicamente correlate al rendimento scolastico. Ad esempio, collaborare in gruppi o partecipare alle discussioni di classe può portare a migliori risultati accademici rendendo più profondo il ragionamento, fornendosi feedback reciproci.

QUALE RELAZIONE TRA I FATTORI NON COGNITIVI E LA PRESTAZIONE ACCADEMICA?

Indagare e promuovere fattori non cognitivi permette agli studenti di sviluppare mentalità positive, migliore percezione di autoefficacia, migliore attribuzione interna relativa ai fattori di successo e di insuccesso. Queste mentalità positive devono essere legate alla perseveranza e  a comportamenti di positiva accettazione dell’errore, visto come sfida e feedback “not yet”  ovvero l’indicazione  che ancora non si è raggiunto un obiettivo ma si è sulla strada giusta! L’opposto rispetto a una idea statica e fissa di incapacità tale da bloccare qualsiasi tentativo ulteriore di miglioramento.

 

COME POSSIAMO PROMUOVERE FATTORI NON COGNITIVI ASSOCIATI AL RENDIMENTO SCOLASTICO?
  1. fatica, impegno, disciplina, fiducia:  Gli studenti ottengono voti alti quando mostrano perseveranza e comportamenti legati a livello di impegno e al duro lavoro attivato in classe, completando i compiti in tempo, partecipando alle discussioni, studiando, cercando di padroneggiare il materiale, impiegando il tempo per svolgere lavori stimolanti e attenendosi a un attività finché non viene eseguita correttamente. Questi sono dei prerequisiti per guadagnare voti più alti e dunque ripagano l’impegno impiegato. Nutrono il senso di appartenenza, di autostima, di autorealizzazione, che sono i livelli più alti della piramide di Maslow dei bisogni umani.
  2. mindset di successo legato all’impegno e alla crescita e strategie di apprendimento efficaci: sono i modi migliori per favorire comportamenti accademici positivi e perseveranza unita ovviamente alla capacità di gestire il tempo e all’organizzazione personale. Portano risultati migliori e di conseguenza generano un circuito positivo motivazionale (triade di McClelland della motivazione e dei bisogni di ogni essere umano: capacità, one up e al centro di attenzione e lodi del gruppo di riferimento). Tutte condizioni a favore di una migliore motivazione e perseveranza.
  3. Gli studenti con scarsi comportamenti scolastici hanno una mancanza di perseveranza e dunque possono essere fraintesi e considerati poco motivati o assolutamente disinteressati, quando in realtà spesso mancano di strategie o mentalità che li aiuterebbero ad imparare.  Si verifica così una somma pericolosa:  “ se sono convinto di non riuscire sicuramente non ci proverò più” + “sono fatto così e non posso cambiare”. 

 

I FATTORI NON COGNITIVI SONO DUNQUE :

il senso di appartenenza, l’autoefficacia,  il supporto del  gruppo classe  collettivista o individualista mirato gli obiettivi scolastici (o meno), l’interazione con l’insegnante, la quantità di feedback che l’insegnante riesce a dare al processo di apprendimento effettuato e non al risultato inteso come voto, le convinzioni prevalenti sulla propria capacità e sulla natura del lavoro che viene richiesto.

Senza un addestramento specifico spesso gli studenti non sviluppano queste strategie da soli.

PER GLI INSEGNANTI SERVE UN SACRIFICIO E UNA GESTIONE DEL TEMPO DIVERSA , mirata più all’acquisizione del processo di apprendimento che non alla sola prestazione finale (voto). È sicuramente vero che comprendere sia il mindset  o credenze dello studente che la sua prestazione scolastica è molto impegnativo e richiederà all’insegnante la scelta necessaria di sacrificare contenuti e informazioni a favore del processo di apprendimento, ma ciò è previsto dal Parlamento Europeo che tra le competenze base necessarie per costruire un cittadino un domani richiede la competenza di imparare a imparare, Imprenditorialità, problem solving, capacità di prendere decisioni, ecc.

Questo è un sacrificio (sul numero di contenuti del programma per esempio ) che porta però un risultato molto più a lungo termine nella vita dei nostri studenti:  ne garantisce flessibilità e adattamento offrendo loro la possibilità di esercitare al massimo le potenzialità di cui sono portatori.

E’ una grande responsabilità per gli insegnanti e anche per i genitori ma costituisce anche una grande conquista!

Pensare liberamente, criticamente, conoscere se stessi , i punti di forza e di debolezza, aver fiducia nella propria capacità di risolvere problemi e agire cercando aiuto o attivando strategie e modalità di soluzione magari apprese su altro materiale  o in altri contesti, rende più liberi, più responsabili, più autonomi, più soddisfatti.

 

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