Le Linee guida Allegate al D.M. del 12 luglio 2011 per la rilevazione precoce della presenza di disturbi specifici dell’apprendimento, specificano quanto segue:

  • Considerata la presenza sempre più massiccia di alunni con DSA, il problema va affrontato anche da docenti curriculari e non delegato a specialisti esterni
  • Quando il docente individua, anche senza l’uso di strumenti specifici, delle difficoltà nelle prime fasi degli apprendimenti scolastici predispone specifiche attività di recupero e potenziamento
  • Se non si dà la giusta attenzione alle esigenze formative e alle fragilità di alcuni alunni, si perde non solo l’occasione di stimolare le sue potenzialità ma si rischia anche di minare seriamente il suo percorso formativo.”

Purtroppo la definizione dei percorsi di screening e di potenziamento poi viene lasciata alle singole autonomie regionali. Di seguito riporteremo un sunto delle linee guida a seconda dell’età dei bambini e dell’obiettivo del potenziamento riportando alcuni esempi di applicazione possibile.

Indicazioni per la Scuola Primaria

La modalità di lavoro consigliata prevede di effettuare una parte di lavoro comune alla classe e una parte di didattica individualizzata che risponde ai bisogni specifici dei singoli, dando tempo agli alunni per lavorare individualmente e differenziando i tempi quando ce n’è bisogno.

Vediamo per singole aree di intervento come si suggerisce di procedere:

PER L’APPRENDIMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA

E’ importante offrire agli alunni la possibilità di maturare le competenze percettivo-motorie e linguistiche alla base dell’apprendimento della letto-scrittura. Usare metodo fonosillabico, non globale. Utile associare ogni consonante con l’illustrazione d un oggetto/elemento che ha una forma che richiama quella della lettera  (es M di Montagna).

Per l’apprendimento della letto-scrittura si consiglia di presentare le consonanti secondo affinità grafiche in modo ad evidenziare le differenze: la P e la B, la D e la R, poi la L e la F, la M e la N ecc. Si inizia con quelle che si scrivono da sinistra, e si procede con le altre scritte da destra (C,G,S), lasciando per ultime  la Q e l’H. Se l’alunno ha difficoltà nella consapevolezza fonologica è più utile iniziare con i fonemi continui (più facilmente individuabili): m,n; l,r; e poi b,p; d,t.

Per l’apprendimento della letto-scrittura si consiglia anche di favorire le abilità di scomposizione e ricomposizione delle parole in suoni e il riconoscimento dei segni associati partendo dalla sillaba.

Attività:

  • esercizi di sintesi e segmentazione sillabica
  • riconoscimento sillaba iniziale, finale, intermedia
  • catene di parole
  • giochi fonologici per le rime
  • tombole e domino con le sillabe da associare

Per l’apprendimento della letto-scrittura(ortografia):

Giochi fonologici: dedicare ogni giorno una parte dell’attività didattica ad esercizi fonologici all’inizio delle attività o tra un’attività e l’altra.

Attività:

  • individuazione del fonema iniziale di parola
  • parole che iniziano per vocale
  • individuazione del fonema finale e poi intermedio
  • Analisi e fusione fonemica
  • Composizione di parole bisillabe
  • associazioni grafema/fonema, associando lettere e immagini
  • conteggio dei fonemi
  • raggruppamento di immagini il cui nome comincia o finisce con lo stesso suono.

Per l’apprendimento della scrittura (grafia)

  • iniziare con lo stampato maiuscolo, la forma di scrittura percettivamente più semplice perché le lettere hanno tutte la stessa altezza;
  • evitare di presentare al bambino una medesima lettera espressa graficamente in più caratteri (stampato minuscolo, stampato maiuscolo, corsivo minuscolo, corsivo maiuscolo).

L’insegnante dovrà dare indicazioni molto precise per la scrittura, verbalizzando al bambino:

  • come si tiene una corretta impugnatura della matita o della penna;
  • dando indicazioni precise sul movimento che la mano deve compiere, sulla direzione da imprimere al gesto, sulle dimensioni delle lettere rispetto allo spazio del foglio o del supporto di scrittura (cartellone, lavagna);
  • Si farà anche attenzione a che il bambino disegni le lettere partendo dall’alto.

PER L’APPRENDIMENTO DEL CALCOLO

Sono da sviluppare:

  • processi di conteggio;
  • processi lessicali;
  • processi semantici;
  • processi sintattici;
  • calcolo a mente;
  • calcolo scritto.

Processi di conteggio (counting): cioè la capacità di rispondere alla domanda “quanti sono?”. Si basa su:

  • principio di corrispondenza uno a uno (ossia che ad ogni elemento che contiamo corrisponde un solo elemento numerico)
  •  principio dell’ordine stabile avanti-indietro – es.1,2,3,…;…3,2,1 (ossia che l’ordine dei numeri non può variare)
  • della cardinalità (ossia che l’ultimo numero contato corrisponde alla quantità dell’insieme degli elementi contati).

Nota:  usare anche modalità ludiche: ad esempio, giochi con le carte, con i dadi…).

Processi lessicalicapacità di attribuire il nome ai numeri. Da sviluppare la consapevolezza che si tratta della capacità di attribuire un’etichetta verbale alle quantità.

Processi semanticila capacità di comprendere il significato dei numeri attraverso una rappresentazione mentale di tipo quantitativo e con l’obiettivo finale della corrispondenza numero-quantità.

Processi sintatticila posizione delle cifre determina il loro valore all’interno di un sistema organizzato per ordine di grandezze (valore posizionale delle cifre). In altre parole, per il bambino deve esse chiaro che il numero 1 ha un valore differente nel numero 31 e nel numero 13.

Processi di Calcolo mentale. Insegnare strategie:

  • composizione e scomposizione dei numeri in insiemi più semplici;
  • raggruppamento;
  • arrotondamento alla decina;
  • le proprietà delle quattro operazioni;
  • il recupero dei fatti aritmetici.

N.B. Sono infatti auspicabili attività quasi giornaliere, di breve durata, con proposte diverse e giochi che privilegino il calcolo mentale allo scritto.

Processi di Calcolo scritto: apprendimento di procedure necessarie per eseguire calcoli molto complessi, che abbisognano di un supporto cartaceo per dare aiuto al nostro sistema di memoria. Quindi, il calcolo scritto ha il compito di automatizzare procedure ed algoritmi e non quello di sviluppare strategie né di potenziare le abilità di intelligenza numerica.

Si raccomanda di Non penalizzare lo sviluppo del calcolo a mente rispetto a quello scritto.

Queste sono, in sintesi, le indicazioni da applicare per esercitare alcune abilità pre-requisite agli apprendimenti in modo tale da favorire lo sviluppo di competenze più complesse.

QUALI SONO LE CRITICITÀ CHE POSSIAMO INCONTRARE  E COME POSSIAMO RISOLVERLE?

La necessità di conciliare i bisogni di un alunno con quelli degli altri alunni rende difficile effettuare un potenziamento con attività dedicate al singolo soprattutto in assenza di altre risorse di personale quali compresenze. Diventa fondamentale dunque aver progettato e dato attuazione preventivamente a una didattica strutturalmente inclusiva che segua i principi dell’Universal design for Learning o UDL e che preveda a monte nella modalità di costruzione delle unità didattiche i diversi livelli di abilità richiesta sia come stimolazione, che le diverse modalità di produzione delle competenze. Inoltre, per poter risparmiare energie per gestire un potenziamento la classe dobbiamo aver costruito le basi per una classe collettivista mirata agli obiettivi didattici (vedi corso L’insegnante autorevole), ovvero una classe unita, dove un apprendimento cooperativo sia effettivamente possibile e dunque l’insegnante possa monitorare gli alunni impegnati in attività via via più autonome potendosi dedicare maggiormente agli alunni in difficoltà.

 

 

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