VIAGGIO NEL CERVELLO DEI PLUSDOTATI

 

Cosa accade nel cervello dei plusdotati?

All’interno del cervello delle persone gifted avviene un’iperattivazione cerebrale: essi hanno un cervello in continuo stato di iperattività dovuto alla rapidità delle connessioni neurali: l’andatura di trasmissione delle informazioni nei plusdotati è di gran lunga più elevata della media, quindi in uno stesso lasso di tempo è in grado di elaborare un maggior numero di dati.

Cosa comporta tutto ciò?

  1. Il livello di attività cerebrale è alle stelle e l’intensità è difficile da tenere sotto controllo
  2. il lavoro mentale perenne e frenetico è impossibile da arrestare
  3. è difficile selezionare l’informazione pertinente a causa di un deficit di inibizione latente ovvero il processo cognitivo che ci permette di selezionare e stabilire una gerarchia tra gli stimoli e le informazioni che il nostro cervello deve elaborare.

 

Ci sono doversi tipi di intelligenza associati agli emisferi cerebrali:  alcuni studiosi sono concordi sulla predominanza dell’emisfero destro nei processi cognitivi dei plusdotati, emisfero che sostiene la capacità di processare un gran numero di dati, l’intelligenza intuitiva, la creatività e il pensiero divergente e ha una forte implicazione emotiva.

La predominanza dell’emisfero destro porta alle seguenti implicazione di notevole rilevanza:

  • La risposta intuitiva e l’impossibilità di accedere ai procedimenti mentali avviene a causa dell’attivazione di connessioni neurali che imboccano circuiti ultrarapidi e quindi impercettibili alla coscienza;
  • Il problema della verbalizzazione: l’attivazione dell’emisfero destro corrisponde ad un pensiero per immagini, passare attraverso il linguaggio e la struttura lineare della comunicazione scritta e verbale esige un particolare sforzo di concentrazione;
  • Il pensiero arborescente: il pensiero lineare parte da un punto e si fa strada per concatenazione logica giungendo ad un risultato dimostrabile, in quello arborescente invece a partire da un punto si snoda una rete di pensieri e ogni idea ne genera un’altra senza un rapporto logico. In quest’ultimo la densità del pensiero diventa tale che diventa quasi impossibile poterla organizzare e strutturare.
  • Prendere tutto alla lettera: non riesce a decodificare i sottintesi.

 

Dal punto di vista della sfera affettiva invece, i plusdotati possiedono tre caratteristiche:

  1. Ipersensibilità che viene così definita: “Abbiamo a che fare con una vera e propria spugna, che in qualsiasi momento assorbe perfino la più piccola particella emozionale sospesa nell’aria” (Jeanne Siaud Facchin, 2008).
  2. Iperestesia o ipertrofia dei sensi: essi possiedono competenze visive, uditive, gustative, olfattive e cinestetiche che risultano molto superiori alla media. Degli studi hanno riscontrato una sensibilità particolare dell’amigdala nei plusdotati; quando il sistema limbico, sede delle emozioni, è saturato da un intenso carico emotivo, l’area prefrontale che dovrebbe pianificare e gestire le situazioni non funziona come dovrebbe e le emozioni prendono il sopravvento.
  3. Sinestesia: è l’associazione involontaria di due o più sensi, il che significa che la stimolazione di uno dei nostri sensi viene percepita simultaneamente da un altro senso che però non è stato stimolato. Essa contribuisce alla proliferazione delle associazioni d’idee e all’amplificazione dei sensi nelle persone gifted. Ha origine da un eccesso di materia bianca nel cervello che permette la connessione tra le varie aree della corteccia.

 

Quali sono le basi affinché una persona plusdotata sia in una condizione di benessere?

  • Un ambiente accogliente: è importante che sia presente un ambiente famigliare che ha colto l’importanza della valorizzazione e dell’incoraggiamento.
  • Stabilità affettiva: a causa della sua estrema emotività ed empatia la persona patisce più degli altri le turbolenze dell’ambiente affettivo, per questo è molto importante per lui avere una famiglia stabile ed equilibrata.
  • Avere una guida: è importante che ci sia qualcuno che aiuti ad concretizzare il proprio potenziale, trasformandolo in talento, senza esercitare pressione e senza pretendere che ottenga il successo che ci aspettiamo.
  • Farsi degli amici: la capacità di instaurare rapporti di amicizia duraturi durante l’infanzia e l’adolescenza costituisce uno dei migliori predittori di sanità mentale in età adulta. La relazione con gli altri va quindi promossa con tutti i mezzi possibili.
  • Percorso scolastico senza troppi danni: la fiducia in sé permette al plusdotato di capire che può utilizzare la scuola per affermarsi e che la sua forma di intelligenza non è sempre la più efficace, ma allo stesso tempo è importante che non vada rinnegata all’unico scopo di uniformarsi agli altri.

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